Maledetto condominio

Creato il 04 febbraio 2013 da Michelepinassi @michele_pinassi

Ci sono dei contesti dove l’essere umano tende a dare il peggio di se. In Italia, stando alla quantità di cause civili in essere, uno di questi contesti è proprio il CONDOMINIO.

Abito in un condominio di 7 appartamenti, inserito -a sua volta- in un supercondominio di 4 palazzine e ben 32 famiglie. Non ci sono mai stati, fortunatamente, particolari problemi e quando sentivo altri condomini, di altre zone, lamentarsi per il vicinato, sorridevo soddisfatto pensando alla civiltà ed alla tranquillità del mio. Certo, qualche chiarimento si era verificato negli anni ma nulla degno di nota.

Fino a questo momento.

Improvvisamente, senza motivo apparente, è esplosa la moda dell’avviso in bacheca. Prima un foglio dell’amministratore “Non parcheggiare le auto nel piazzale condominiale fuori dagli spazi segnati”. Poi, qualche giorno dopo, sottolineature rosse su tale foglio, come a voler indicare il protrarsi di una fastidiosa situazione di parcheggio selvaggio (del quale, peraltro, neppure mi sono accorto). Ieri compare l’ennesimo avviso, perentorio, aggressivo: “CHIUDERE SEMPRE LA PORTA“, correlato da un foglietto con scritto “se lasciate ancora il portone aperto chiamiamo la Polizia“.

Senza parole.

Prescindendo dal fatto che la Polizia si sbellicherebbe dalle risate in caso di una chiamata simile (vi immaginate “Pronto, Polizia ? Un condomino ha lasciato il portone aperto !” “A signò..scenda le scale e lo chiuda, no ?“), mi domando se vi è stata una qualche tempesta solare tale da far uscire di senno alcuni inquilini più sensibili ! Ma non è, ovvio, finita qui in quanto proprio stasera mi sono accorto che la “molla” del portone, che lo manteneva aperto, è stata disattivata. Beh, se non altro sarà più difficile urtare ancora la sensibilità del condominio stizzito !

Non sono mai stato un grande “fan” del condominio. Avrei tanto preferito una bella villetta monofamiliare, immersa nella campagna senese e circondata da un bell’oliveto, ma purtroppo le finanze sono quelle che sono e già la fortuna di avere un bell’appartamento non è da poco.

Capisco che le convivenze, soprattutto se forzate, non sono mai facili e che per mantenere i rapporti ad un livello minimo di civiltà è necessaria tanta pazienza e comprensione, oltre che adeguata maturità.

Cosa dovrei dire al condomino che si lamenta del “portone aperto”, quando proprio l’inquilino sopra a me ogni giorno scuote i suoi tappeti creando nuvole di polvere proprio sopra i miei panni stesi ad asciugare ?

Cosa dovrei dire del tipo che la mattina alle 7 accende il suo scooter dentro il garage, posto proprio sotto la mia camera da letto, svegliandomi di soprassalto dallo spavento ?

Oppure, per continuare, di quello che accende l’auto in garage e la lascia per diversi minuti, impestando l’atrio e le scale dell’acre odore del tubo di scappamento ?

Piccole cose che si impara a tollerare, per il bene della convivenza, per non scadere nell’animalesco atteggiamento prepotente che ingrassa avvocati ed affolla le aule del giudice di pace.

Lo ammetto, ho parcheggiato e talvolta mi capita di parcheggiare, soprattutto durante le fredde nottate invernali, l’auto davanti al mio garage, nel piazzale condominiale. Ovviamente mi limito, per non creare disagio agli altri condomini: parcheggio dopo cena, soprattutto perché mia moglie la mattina alle 7:10 esce di casa per andare a lavoro e trovare il parabrezza ghiacciato non è il massimo. E vedo che anche altri parcheggiano l’auto dentro il piazzale, fuori dagli spazi autorizzati: ma cosa c’è di male, soprattutto se non creano disagio ? Ecco che si torna sempre al principio della cooperazione e della tolleranza: oggi ho bisogno io, domani avrai bisogno tu. Oggi tolleri tu, domani tollererò io. Perché almeno a casa mia vorrei poter vivere sereno e tranquillo, senza inutili e stupide paranoie.

Maledetto condominio.


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