26 MARZO – Altro che arrivo della Primavera, tra la pioggia sulla gara e il ghiaccio sul podio, più che in Malesia questo Gp sembrava disputarsi nell’inverno siberiano.
Sebastian Vettel torna sul gradino più alto del podio ma sollevando un vespaio internamente al team. Azzarda a fine corsa un sorpasso pazzesco per gli eccessivi rischi, sia per l’auto sia per la sicurezza personale dei due piloti, presi dal tedesco ai danni del compagno di squadra Webber. Ignorando ogni consiglio dai box il campione del mondo in carica infila l’australiano sul rettilineo a pochi giri dalla fine andando oltre la linea di carreggiata fino a sfiorare il muro e costringendo il compagno ad allargare a dismisura la traiettoria nella curva successiva per evitare il contatto . Dal muretto, che aveva espressamente invitato i 2 a cristallizzare il risultato evitando inutili rischi, il messaggio è molto chiaro e risuona via radio con quello “stupid” indirizzato a Sebastian ripetuto poi anche vis-à-vis a fine gara da Norbert Haug prima di salire sul podio. Podio dove oltre ai freddissimi sguardi e festeggiamenti si svolgono, secondo una nuova prassi, le interviste di rito di fine gara. Vettel sta sulla difensiva, accenna delle impacciate scuse mentre Webber ringraziando l’operato della squadra non si tira indietro dalla diretta accusa di scorrettezza al vincitore dal “piede pesante”
Il bello è che dietro di loro la situazione pur meglio gestita non era molto differente con Hamilton e Rosberg che si davano battaglia sotto gli occhi disperati del direttore sportivo Ross Brawn il quale cercava via radio di ricordare gli ordini ai piloti. Buffo sentire dopo un po’ lamentarsi Rosberg perchè l’inglese rallentava troppo il ritmo e sentirsi rispondere dai box di tranquillizzarsi perchè “ non c’è fretta, Massa è a 18 secondi, Lewis fa quello che gli abbiamo chiesto di fare”.Nico riesce a essere più freddo del connazionale della Red Bull, ingoia malvolentieri il rospo e si rassegna al quarto posto. Comico invece l’incredibile errore di Lewis Hamilton che dimentica per un attimo il milionario contratto firmato a ottobre con la Mercedes e imbocca i box della McLaren tra gli sguardi attoniti dei suoi ex-meccanici e le risate di tutti gli spettatori che ovviamente non abbiano azioni nella casa di Stoccarda.
Follia pura invece in casa Ferrari dopo un ottima qualifica. Le due rosse conquistano sabato il secondo e terzo posto con Felipe Massa nuovamente davanti al più titolato caposquadra. Già alla partenza però Alonso scavalca il brasiliano ma impatta contro la Red Bull di Vettel danneggiando l’ala anteriore. Sembra nulla di irrimediabile soprattutto vedendo che lo spagnolo riesce ugualmente a tenersi dietro Mark Webber per tutto il giro ma alla fine invece di rientrare ai box decide di rimanere in pista cercando di rimandare la sostituzione di qualche giro in attesa che la pista si asciughi e far coincidere la sostituzione dell’alettone col cambio gomme. Con un paragone pokeristico è come andare in All-in con 7 e 2, semplicemente pazzesco. Dopo 50 metri l’ala collassa infilandosi sotto la scocca dell’auto trascinandola mestamente sulla ghiaia fuori pista. A Maranello devono quindi accontentarsi del quinto posto di Massa e rimpiangere l’occasione persa.Dietro di lui le due Lotus, tornate improvvisamente sulla Terra dopo l’exploit all’esordio. Pochi punti ma a fine anno potrebbero pesare. Malissimo invece le McLaren con Button che fuori dai giochi da subito si ritira a un giro dalla fine e Perez che sembra uno di quei calciatori grandissimi con le provinciali ma che scompaiono al momento del grande salto.
In definitiva c’è da scommettere che questo Gran Premio segnerà pesantemente i rapporti interni dei team inasprendo le battaglie tra “prime” e “seconde” guide che pretenderanno spazi con le buone o probabilemente anche con le maniere forti e potrebbe essere la prima grande avvisaglia per futuri clamorosi divorzi.
Federico Wolff