Sono circa cinque mesi che la popolazione civile del Mali vive una conflittualità interna,disagi e sopraffazioni ,senza venirne a capo.
Due giorni fa, per giunta, Amnesty International ha pubblicato un circostanziato rapporto in cui, senza troppi peli sulla lingua,ha evidenziato tutte le violenze e tutti i soprusi,che sono stati compiuti nei confronti di civili inermi in diverse regioni e città del Mali.
E il Rapporto ,dal titolo “Cinque mesi di crisi tra rivolta armata e colpo di stato militare”, ha denunciato tutte le parti in causa ,senza distinguo alcuno, in quanto responsabili di quanto di più violento e più sopraffattorio è avvenuto e continua ad avvenire ai danni della gente comune quasi ovunque nel Paese.
E mi riferisco in particolare ai numerosi stupri,che sono stati praticati su donne indifese e di ogni età(vedi la città di Sevare, a 630 chilometri a nord di Bamako), accanto alle devastazioni delle abitazioni e alle solite ruberie, nonché pare addirittura ad alcune esecuzioni sommarie di persone innocenti.
Tutte opzioni che pare siano il diletto preferito dell’aggressore sull’aggressore.
E infine,i, ciliegina sulla torta, tra le file dei differenti gruppi armati combattenti, da una parte e dall’altra, islamisti o meno che fossero, sono stati avvistati numerosi bambini-soldato armati.
Ultima arrivata questa mattina ,e da fonte ben attendibile è la notizia, che potremmo leggere in positivo che è nato un nuovo gruppo armato, guidato da un noto colonnello, un certo Gamou, in precedenza a capo della guarnigione dell’esercito regolare a Kidal, che pare al momento operi nel nord del Paese.
Questo raggruppamento di uomini, di cui dovrebbero fare parte peul, songhai, tuareg e arabi, cioè i principali gruppi etnici del Mali, dovrebbe avere il compito e l’intento strenuo di bloccare i gruppi di matrice islamica presenti sul territorio e gli invasati di al Quaida maghrebina.
L’obiettivo sarebbe, purtroppo il condizionale è d’obbligo, quello di dare maggiore autonomia al nord del Mali e alle sue genti nel rispetto, si dice finora, dell’integrità territoriale complessiva.
In poche parole da questa formazione di Gamou potrebbero essere assorbiti anche i tuareg del Mnla(Movimento di liberazione dell’Azawad) e gli arabi del Fronte nazionale di liberazione dell’Azawad.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)