Grazie ad un progetto della FAO (Food and Agricolture Organization) e con il contributo della Unione europea, i contadini del Mali hanno potuto ridurre l’uso di pesticidi tossici sostituiti dai ‘bio-pesticidi’.
Un aereo che sparge pesticidi (homoprecarius.com)
Hanno partecipato al progetto il 35% dei coltivatori di cotone che hanno sostituito i biopesticidi a circa 47 mila litri di pesticidi sintetici, con un risparmio di circa mezzo milione di dollari.
L’Europa finanzierà la seconda fase del progetto con 2,5 milioni di euro. Le coltivazioni di cotone nel Mali, secondo lo studio, sono quelle che garantiscono un reddito più sicuro agli agricoltori, rappresentano l’8-9% del Pil del paese africano ed il 75% delle esportazioni.
Promuovendo la diffusione delle coltivazioni di cotone, continua lo studio, si contribuisce al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. Miglioramento che si avverte anche sotto il profilo della salute: è raro infatti che gli agricoltori usino i pesticidi indossando indumenti protettivi e i residui dei preparati sintetici, fortemente tossici, sono stati trovati sia sugli abiti che nelle abitazioni.