Ieri, martedì, è morto nel nord del Mali, un altro giovane tuareg.
Dal 17 febbraio fino a lunedì scorso di tuareg ne sono morti in tutto dieci.E questo nella città di Menaka, nel Mali settentrionale.
Queste morti a catena, che hanno coinvolto differenti tribù di tuareg, hanno avuto la stura a causa dell'uccisione di un anziano (non è noto l'autore dell'omicidio) nella giornata del 16 febbraio.
Da quel momento in avanti si sono succedute continue rappresaglie da una tribù all'altra.Insomma gli uni contro gli altri armati. E, naturalmente oltre ai morti una copiosa quantità di feriti più o meno gravi.
Tenendo presente i risultati di Algeri, si è portati a supporre che quanto accaduto possa essere stato opera di un movimento islamista con intenti destabilizzatori (di sigle di gruppi legati al fondamentalismo islamico nel nord del Mali, infatti, ce ne sono troppe), che corrisponderebbe probabilmente al Mujao.
Di contro anche per i militari dell'esercito maliano le cose nelle regioni settentrionali decisamente non vanno meglio. Nella notte tra lunedì e martedì, tre soldati sono stati uccisi a Leré, sempre nel nord del Paese, ai confini con la frontiera della Mauritania.
Pure in questo caso, dal momento che attacchi ai militari si ripetono un po' troppo spesso, non è da escludere che le uccisioni siano opera proprio di gruppi jihadisti
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)