Tre persone sono ricercate per l’attacco di venerdì all’hotel Radisson di Bamako, capitale del Mali, che ha provocato 27 vittime. Lo ha affermato la polizia, mentre nel paese è stato proclamato uno stato d’emergenza di dieci giorni a partire da venerdì scorso.
Le forze dell’ordine, affermano fonti locali, stanno lavorando “su più piste”, dopo che alcuni oggetti ritrovati durante il blitz all’interno dell’hotel hanno fornito indizi sui responsabili dell’attacco. Questo è stato rivendicato dal gruppo Al- Mourabitoun di Mokhtar Belmokhtar (dato più volte per morto) e da Al Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi), ma questa tesi non è condivisa dalle autorità maliane.
“Inizialmente, si era detto che era opera di al-Mourabitoun, ma ora tutti gli indizi indicano che c’è dietro il Front de Liberazione du Macina”, ha sostenuto il presidente della repubblica Ibrahim Boubacar Keïta in un’intervista ad Al-Jazeera, la prima concessa dopo l’attacco. Quest’ultimo gruppo, considerato alleato della formazione jihadista Ansar Dine (o Ansar Eddin) aveva già rivendicato l’attacco ad un hotel di Sévaré lo scorso agosto (almeno 13 le vittime in quell’occasione) e uno dei suoi leader, Allaye Bocari Dia, era stato arrestato la settimana scorsa.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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