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Mallett muove le pedine: "Voglio stare in Italia"

Creato il 26 gennaio 2011 da Rightrugby
Mallett muove pedine: Per un re che si incorona da solo, ce n'è un altro, quello ancora seduto sul trono, che dice di non volersene andare. Perché se il francese Jacques Brunel ha fatto sapere che ormai è pronto a sbarcare in Italia dopo i Mondiali in Nuova Zelanda, Nick Mallett da Londra ha risposto di avere grandi motivazioni e di non avere intenzione di lasciare il ruolo di ct della nazionale di rugby. Lo ha dichiarato da Londra, in occasione della presentazione del 6 Nazioni
"Io vorrei restare perché ho grandi motivazioni e sento l'appoggio della squadra", ha commentato il tecnico sudafricano. E per concludere ci ha aggiunto dell'altro: "Ma non dipende da me". Giusto per lasciare un po' di suspance ai cronisti che immediatamente hanno ripreso e rilanciato le sue parole. 
Tanto vale porre l'attenzione su due particolari. Mallett ha ripetuto il concetto per cui lui e il gruppo sono affiatati, che non ci sono frizioni all'interno dello spogliatoio come confermato a novembre dai giocatori che hanno partecipato ai Test Match. "Sento l'appoggio della squadra" ha detto il coach e la cosa non può che fare piacere ai tifosi. Di seguito, l'altro particolare, quello che sicuramente aizza maggiormente gli animi dei commentatori: "Ma non dipende da me". 
Che tra l'allenatore e la Fir ci sia qualcosa che bolle in pentola è ormai lampante. Si tratta di capire com'è cominciata la cosa e chi sia stato il primo ad accendere il fuoco del fornello. In questa luce, c'è chi ha accusato il presidente Giancarlo Dondi di non aver saputo gestire la faccenda. A Dondi possono essere imputate diverse colpe e questo blog non si è mai tirato indietro dal criticare talune scelte, ma prova pure a mettersi nei panni di chi una mattina si sente recapitare la notizia che Brunel ha deciso di prendersi la panchina della nazionale, senza averglielo riferito almeno qualche minuto prima. Giusto per educazione. 
Poniamo il caso che l'Italia vinca due o addirittura tre partite del prossimo Six Nations o anche una soltanto, ma dimostrando progressi sul piano del gioco. La dirigenza federale sarà incline a certi scivoloni, ma sarebbe impensabile vederla mettere in discussione la posizione di Mallett: è pura logica accompagnata da un briciolo di buonsenso. 
Rimane, per l'appunto, quel "ma non dipende da me" pronunciato dal ct. Lascia intendere che ci tenga davvero a restare con l'Italia, è una sorta di firma - pesante - su un prossimo contratto. Allo stesso tempo, attende la mossa di chi sta dall'altra parte della scacchiera (la Fir) dopo aver spostato la propria pedina. Intanto sarebbe il caso di schierare quelle sul campo per il prossimo mese e mezzo. 
Buon lavoro a tutti.

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