Appena mi ricorderò di chiedere a Nonna come si chiama quel cestino con i bordi perpendicolari al fondo, fatto di vimini, che mi ha regalato scettica, aggiornerò questo post.
Bel modo di tornare, facendo finta di nulla. Ma sbaglio o l’ultimo post è di gennaio!?
No, non ci siamo nutriti di bacche e tuberi, nel frattempo. Ci è anche scappata qualche ricetta carina. E ieri ho chiesto a Fidanzato, mentre preparavo la cena: “Ti mancava la macchina fotografica prima di cena, puntata sul tuo piatto fumante?” Ha fatto finta di dormire, ma io lo so che non gli mancava per nulla.
Il fatto è che la Nostra CescaQB Nazionale ha promosso un contest interessantissimo per i feticisti della zucca.
Il fatto è che io mi sono scoperta feticista della zucca, ahimè, con grande tristezza da parte di Fidanzato, che la trova insignificante e insapore.
Quindi in questi giorni mi sono addormentata contando le zucche che saltavano la staccionata, e alla fine mi è venuta l’illuminazione: un piatto tradizionale rivisitato.
I malloreddus, che i non isolani conoscono come gnocchi sardi. Non dite a Nonna come ho rivisitato la sua ricetta.
Lei, purista, solo farina di semola di grano duro, acqua e sale. Come condimento quello campidanese tradizionale: salsa di pomodoro, salsiccia e, sua tocco personale, zafferano di quello buono.
Io, zucca. Succo di zucca tiepido, semola di grano duro, zafferano di quello buono e sale nella pasta. Come condimento, purea di zucca, panna di riso (fatta con olio di girasole, ho letto gli ingredienti, come mio solito!) e porcini.
Malloreddus a tutta zucca, porcini e zafferano.
Ingredienti (3-4 persone).
Per i malloreddus.
250 g di farina di semola fine
100 g ca di succo di zucca
5-6 pistilli di zafferano
1 pizzico di sale
Per il condimento.
2 cucchiai di olio EVO
brodo vegetale qb
1/4 di cipolla bionda
3 cucchiai di funghi porcini essiccati, tagliati in piccoli pezzi
noce moscata qb
250 g di polpa di zucca cotta al vapore
125 ml di panna di riso
sale qb
Procedimento.
Per prima cosa ho preparato i malloreddus. L’impasto va lavorato per almeno 20 minuti e poi lasciato riposare un paio d’ore, per evitare che si appiccichi al cesto di vimini.
Ho cotto la zucca fatta a tocchetti al vapore e ne ho prelevato la polpa e schiacciata con una forchetta. Poi, con un colino, ho filtrato per bene il succo. Ho poi prelevato due cucchiai di questo succo e li ho messi in una tazzina con lo zafferano, coperto con un piattino e lasciato riposare per una decina di minuti.
Ho disposto la farina e il sale sulla spianatoia, incorporato per prima il succo di zucca con lo zafferano, poi, pian piano, il resto del succo, sino a quando non ho ottenuto un impasto liscio e non appiccicoso. Ne ho fatto una palla che ho lasciato riposare all’interno di un recipiente, con un panno pulito sopra per circa due ore.
Passato il tempo di riposo, ho prelevato la palla e ho creato tanti piccoli serpentelli, dai quali ho tagliato tanti tocchetti di pasta da schiacciare sul cesto di vimini col pollice per creare i malloreddus. Li ho fatti riposare per tutto il pomeriggio, scuotendo ogni tanto il cesto.
Quando i malloreddus mi sono sembrati abbastanza asciutti, ho messo sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata e ho fatto bollire. Nel frattempo ho preparato il condimento.
In una padella ho messo l’olio e due cucchiai di brodo, la cipolla tritata finissima, la noce moscata e i porcini e ho lasciato stufare per un po’, sino a quando i porcini e la cipolla non si sono ammorbiditi per bene. In una scodella ho mescolato insieme purea di zucca,panna di riso e sale, poi ho aggiunto il composto nella padella e ho lasciato cuocere per altri 5 minuti.
Ho buttato i malloreddus nell’acqua bollente e dopo 15 minuti li ho scolati.
Ho messo nuovamente sul fuoco il condimento e ho fatto saltare per circa 3 minuti i malloreddus. Ho impiattato e servito con una spolverata di trito di mandorle, pistacchi, noci e lievito alimentare in scaglie.
Con questa ricetta partecipo al contest di Cesca: