Maltempo: emergenza 3 (la più alta), si aspetta la piena del Tanaro

Creato il 05 novembre 2011 da Lapulceonline

Aggiornamento ore 21. Due pompe da 17 metri cubi al minuto stanno agendo per prosciugare l’allagamento nella zona dell’ipermercato Panorama. Attualmente l’emergenza ad Alessandria è 3, ossia la massima per livello di pioggia in questa zona (zona G) e, per questo, dalla Protezione Civile fanno sapere che non è possibile fare previsioni certe: potrebbero essere circa 160/170 mm nelle prossime 24 ore. La previsione sulla piena del Tanaro è già stata alzata da 1.200 a 1.500: “nel 1994 era stata 3.800, nel 2009 2.800. Manteniamo alta l’attenzione” ha detto il Sindaco.
Sono state emesse ordinanze di evacuazione delle aree golenali A e B: interesseranno circa 250 persone che potranno trovare ricovero presso la struttura di Protezione Civile a Forte Acqui “e con altri sistemi che – come ha sottolineato l’assessore alla Protezione Civile, Evaldo Pavanello , “si stanno predisponendo per fare fronte ai diversi eventuali tipi di evacuazione. Ci stiamo attrezzando anche per il vitto e l’ATM è pronta con i mezzi che dovessero essere necessari”.
Nella sera e nella notte saranno operative 4 pattuglie della Polizia Municipale, 2 pattuglie di AMAG e tutta la Protezione Civile. “Noi lavoriamo con il principio di cautela – ha concluso il sindaco Fabbio – e, per questo, abbiamo chiuso il PalaCima e annullato qualunque tipo di manifestazione. Con questi quantitativi di pioggia le previsioni sono, in effetti, difficili. Consigliamo a chi sta fra Tanaro e piazzetta della Lega di stare in casa come misura per avere il massimo riscontro in caso di evacuazione”. Il Comitato tornerà a riunirsi domani alle 11.

Aggiornamento ore 17. Il Comitato comunale di protezione civile e l’Unità di crisi composti da Assessori e Dirigenti del Comune di Alessandria, che tengono sotto controllo la situazione dei fiumi e del bacino idraulico del territorio, hanno provveduto a dare comunicazione delle condizioni dei fiumi.
Il sindaco, Piercarlo Fabbio, ha, innanzitutto, illustrato quanto accaduto durante la scorsa notte: “Abbiamo fronteggiato un fenomeno non ancora conosciuto, ossia l’impatto dell’Orba sulla Bormida in termini di massa d’urto”.
L’Orba, da una quota vicina a zero è passato, in poco più di 3 ore, a 7,5 metri, ossia un livello di 3 metri superiore a quello della piena straordinaria del torrente. Questa massa d’acqua, che si è riversata prepotentemente in Bormida, ha creato le condizioni per un’onda d’urto sulla sponda sinistra in Alessandria: qui, normalmente, in attesa che AIPO costruisca gli argini a difesa dei fornici – percorso che ha subito un rallentamento a causa del ricorso di Italia Nostra -, vengono attuate le misure di Protezione Civile, ossia la chiusura dei 2 fornici a quota bassa. L’onda di piena ha raggiunto gli operatori mentre stavano operando con i big bags e ha impedito loro di terminare le operazioni: è stato un evento talmente improvviso che due agenti della Polizia hanno dovuto abbandonare la volante sulla quale si trovavano per fare sgomberare l’area golenale.
Si è creato, così, un grande invaso alimentato dall’acqua della Bormida – anche se, come ha sottolineato il Sindaco, “se potessimo analizzare le particelle troveremmo quasi solo Orba” – in un’area che, normalmente, non è difesa se non per effetto dei suoi dislivelli.
Nel momento in cui si stava decidendo come fare fonte alla situazione, il fiume ha rotto gli argini e tracimato sulla strada e nel nuovo svincolo della Tangenziale (area Panorama) “e – ha detto il Sindaco – se non avessimo tamponato e fermato l’afflusso dell’acqua avremmo avuto gravi conseguenze”. “Dovevamo riuscire – ha continuato – a chiudere il fornice e questo risultava ancora più difficoltoso perché l’acqua arrivava non in laminazione ma in corrente”.
Attraverso gru e S.A.F. dei Vigili del Fuoco i big bags sono stati calati dall’alto ma questo non sarebbe bastato e si è dovuti intervenire riversando una ventina di camion di ghiaia direttamente dalla Tangenziale nel fornice – 400 metri cubi di materiale per rallentare la corrente – e agendo con due grandi ruspe “che ci hanno consentito un primo argine di terra”. Con lo stesso sistema di big bags è stato chiuso, per la prima volta, anche il terzo fornice. Le operazioni si sono concluse intorno alle 13.


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