Volevo scrivere un post malinconico e pieno di dolcezza per la Festa della Mamma. Volevo. Poi oggi sono andata a casa dei miei genitori a pranzare con mia sorella, mio cognato e tutti (tutti chi? ho solo una sorella!), e mi sono resa conto che non potevo più scriverlo. Perché mia mamma non è mai stata poetica o malinconica. Mia mamma è ruvida, e ha un senso dell’umorismo che si tramanda da generazioni. Questo articolo non potrà quindi che essere uno spaccato di vita quotidiana, perché mia mamma è questo: una donna simpaticissima nei suoi gesti quotidiani, e sempre sorridente. Quando non ha i cinque minuti. Lì bisogna sparire tutti: s p a r i r e. E tornare l’indomani, sperando che le sia passata.
Sosia indiscussa dell’ex Signorina Buonasera Nicoletta Orsomando, per un periodo è stata chiamata Nicoletta Orsomamma.
Ha la casa piena di libri e non sa più dove metterli: li regala alle biblioteche, li vende alle bancarelle, eppure continuano a spuntare libri a ogni metro. Certo: riuscirebbe a leggere un libro in qualunque situazione. Leggeva seduta sul bordo della vasca, quando io da piccola dovevo andare in bagno ma avevo paura a stare da sola e doveva essere lì con me, ad assistere all’evento; legge mentre gli altri guadrano la TV a tutto volume, come se nulla la toccasse e fosse in un salotto zen; legge ai giardinetti quando vanno al mare; legge quando si asciuga i capelli sotto il casco; legge quando mette i piedi a bagno per la pedicure; legge sul terrazzo; legge sul divano.
Sarà per questo che ha il potere di leggermi nella mente?
Oggi vi racconto di quella volta che hanno comprato la cucina nuova.
A casa dei miei si tende ad accumulare di tutto, e ci si affeziona agli oggetti più insignificanti. Figuriamoci i mobili. Ma della vecchia Scavolini bianca (ormai crema) con i bordi rossi, non se ne poteva più, per cui, a malincuore, è stata sostituita da un modernissima cucina nuova, color crema.
“Bella la nuova cucina! Sono proprio contenta!”
Per poi chiamarmi due giorni dopo: “Vieni subito qui o uccido qualcuno”.
Corro.
“Hanno messo le maniglie a sinistra anziché a destra! Non so dove appendere il sacchetto del pane! Non trovo la roba! Ma dove ho messo sto cavolo di zucchero? (sbattendo un’anta – che aveva cercato di aprire da destra, ovviamente). Maledetto il giorno in cui ho cambiato sta cucina!”.
Salvo poi lamentarsi che l’ha cambiata troppo tardi, e potrà godersela troppo poco. Perché dovete sapere che mia mamma sono quindici anni che continua a dire che non sa quanto le resterà da vivere. Peccato sia come mia nonna: sono fatte di acciaio.
“Non riesco ad accendere i fornelli! Non posso neanche più usare i fiammiferi! Mi hanno messo quattro fuochi e a me ne bastavano due!”
In effetti il quarto fuoco è così grosso che andrebbe bene per sei persone – dunque perfetto per lei e papà.
A proposito di papà: per calmarla le è andata a dire che a causa della lavastoviglie hanno dovuto spaccare tutto per mettere l’attacco: “Ecco! Vuoi sempre le ultime novità!” (La lavastoviglie arrivò in Europa nel 1929).
Veramente a insistere che mettessero la lavastoviglie siamo state io e mia sorella. A lei non interessava affatto.
E così, mentre mia sorella cercava di farla partire sciacquando sorridente i piatti uno dopo l’altro sotto l’acqua corrente prima di metterli nella lavastoviglie, mia mamma la guardava scettica pensando “Caricala pure, tanto io continuerò a lavarli a mano!”. Per poi berciare: “Vabbè, l’ho comprata perchè servirà a voi quando verrete a caricarmela quando sarò vecchia e non riuscirò più a lavare i piatti da me”.
Primo tentativo: pentole, piatti e padelle sono usciti tutti unti. Come non li avesse lavati.
Il giorno dopo fa un secondo tentativo, mentre, sciacquando i piatti, dice tra sè e sè “A quest’ora li avrei già lavati!”. Finisce di caricarla dopo mezz’ora perché, essendo da dodici coperti, non stava niente e ha continuato a togliere e mettere pentole sacramentando, mentre io attendevo placida sul divano: “Senti, vieni a provare tu se no do un calcio a tutto e li lavo io!”.
Poi una domenica non legge su La Stampa che nel 2012 si staccherà una bolla di plasma dal sole, che manderà in tilt per anni tutti i nostri apparecchi elettronici? Mi telefona e mi dice testuali parole: “Fra tre anni andrà tutto in tilt per colpa di una bolla di plasma. Allora cosa mi sono comprata la cucina nuova a fare? Potevo tenermi l’altra!”.
E poi ha abbassato il telefono.
E’ meglio che spariamo tutti: s p a r i r e.
Torneremo domani. Sperando che le sia passata.
Buona Festa della Mamma!