Mamma e Freelance: si può fare.

Da Twagomagazine @lorenzomonfreg

Non è facile, non è nemmeno riposante e delle volte ti capita di ripensare con una certa nostalgia a quando in casa c’eri tu, la tua moleskine e le tue giornate organizzate fino al minimo secondo, quel tanto che bastava di pinterest e un progetto nuovo ogni mattina, che tanto la notte si dormiva e per progettare avevi sempre la mente fresca. Non è facile e nemmeno riposante, ma avere una figlia è la cosa più entusiasmante che mi sia mai capitata. Rebecca oggi ha un anno e delle volte quando la giornata è stata particolarmente tranquilla e produttiva penso che sarebbe bello averne un’altra. Pazza? No, solo una mamma freelance con il pallino del cambiamento.

Certo che si può. Se hai già buttato giù una lista dei pro e dei contro, un prospettino economico o hai elaborato una precisa analisi di come gestiresti il tuo tempo di mamma in carriera… butta tutto. Quando si parla di figli i prospetti e le liste servono davvero a poco. Certo, li ho compilati anche io: sono una maniaca dell’organizzazione cosa credi? Ma sono serviti davvero a poco perché non sai mai davvero cosa significhi avere un figlio già che per ogni mamma è un’esperienza diversa. Come mi sono decisa? Mi sono decisa che tanto lo sapevo bene, quel che mi spaventava non era tanto il diventare mamma, quanto il cambiamento. Ma senza cambiamento non si va avanti, non si cresce, non ci si migliora mai. E cosicché mi sono detta: cambiamo!

Le infinite risorse delle mamme. Te ne renderai conto fin da subito: le mamme (ma pure i papà), specie quando lavoratrici autonome come me e te, hanno una riserva di energie che davvero non si sospetta. Ho il tempo per gestire il mio lavoro, per scrivere un nuovo romanzo, per lavorare ai miei blog, per organizzare le presentazioni dei miei libri, per coccolare mio marito, crescere mia figlia e pure per dormire (dentini permettendo). Vien da chiederselo: “ma come diavolo impegnavo le mie giornate prima di Rebecca?”

La nuova frontiera dell’organizzazione. Dimenticati le giornate organizzate fin nel minimo dettaglio, ma non dimenticarti le tue doti di organizzatrice, ti serviranno. L’importante è riuscire a cambiare il tuo concetto di organizzazione. La mia agendina un anno e mezzo fa suonava più o meno così: 9.00 lavoro per tizio, 10.15 lavoro per caio, 12.00 consegna del materiale per il sito, 15.00 gestione blog, 17.00 contatti lavoro e giù di lì. Oggi le cose sono piuttosto cambiate: lavoro per tizio, lavoro per caio, consegna materiale, gestione blog, trova se riesci nuovi contatti di lavoro. Rispettare gli orari non è più possibile, visto che in ottima misura la tua vita non è più tua, ma di tua figlia. Per cui il consiglio è quello di non importi alcun orario: finiresti per non rispettarli e demotivarti.

Mai sensi di colpa. Sono piuttosto deleteri per una mamma alle prime armi: per aggirarli il consiglio è quello di non esagerare con gli impegni che ci si propone di soddisfare per la giornata, ma soprattutto di adottare una mentalità più elastica: se un articolo non riesci a scriverlo oggi perché la bambina ha avuto le coliche e non ha chiuso occhio tutta la notte pazienza, lo scriverai domani.

Una lista (ebbene sì) delle priorità. Ecco una lista della quale non puoi fare a meno: è stata la soluzione ai sensi di colpa, che è inevitabile, prima o poi ti prendono. Non appena avrai voglia di scrivere due parole, butta giù una lista delle priorità. Al primo posto nella mia c’è la bambina, la mia famiglia, il mio benessere e naturalmente il mio lavoro. La tengo sempre a portata di mano, caso mai mi dimentichi delle mie priorità.

Elasticità per te e per i tuoi clienti. E’ indispensabile, per non perdere credibilità nei confronti dei clienti essere sincere fin da subito. “Ho una bambina piccola e non posso più rispettare scadenze troppo strette”, oppure “accetto il lavoro a patto che te lo possa consegnare fra qualche giorno”. Si tratta di essere oneste con il proprio cliente che il più delle volte comprende perfettamente: i meno comprensivi delle volte è meglio perderli che trovarli.

Accetta gli aiuti. Suocera, mamma, sorella, zia, nipote: chiunque scelga consapevolmente di offrirti il suo tempo a gratis è bene accetto, a patto che rispetti le tue regole di mamma. Quando il bambino cresce avrà infatti bisogno di tante attenzioni e il fatto che tu lavori in casa non significa che non lavori. Meglio che trascorra qualche ora dalla nonna e che la sera, dopo aver concluso i tuoi impegni, tu gli possa dedicare tutto il tuo tempo: la qualità dei momenti trascorsi insieme aumenterà notevolmente.

Metti in conto qualche rinuncia. Ce ne sono, non te lo nascondo. Io ho rinunciato al mio ufficio ora tutto nuvolette, angioletti e ballerine, ho limitato il tempo che dedicavo al mio benessere (parrucchiera, estetista, palestra, passeggiate etc), e ho dovuto dire di no a qualche lavoro poco gratificante e con scadenze troppo rigide. Sarò sincera, si è trattato di rinunce che ho fatto a cuor leggero: quel che ho ottenuto in cambio è stato piuttosto appagante. Parlo del buon tempo in più che posso trascorrere con la mia bambina.

Metti in conto qualche successo. Diventiamo (se possibile) creature ancor più multitasking. Mentre preparo il biberon, giro il minestrone, cullo la bambina e parlo al telefono con il cliente. Lavo per terra, canticchio una canzone e mentalmente sto già scrivendo quell’articolo per il pomeriggio. Le possibilità di una mamma freelance di buon umore sono infinite. Da che è nata mia figlia ho inaugurato collaborazioni piuttosto appaganti, ho aperto la partita iva, ho dato vita a un nuovo blog (e sono 4 ad oggi che gestisco ancora autonomamente) e ho pubblicato il mio primo romanzo. La notte, quando finalmente la bambina si addormenta dopo essermi augurata che dorma tutta la notte penso che in fondo non me la sto cavando male nei panni di mamma freelance.

Non è facile, non è nemmeno riposante, ma non ho mai reputato tanto piena la mia vita come ora.

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