Una cosa che mi sono sempre chiesta, da quando è nato Cigolino, è come gestire le mie giornate no.
Perchè ne ho, eccome se ne ho!
Si sa, i bambini assorbono le negatività, si accorgono che qualcosa non va, ma non hanno gli strumenti per rielaborare. Per cui è un punto importante.
Puoi mica investirli con quel tifone che, a volte, si ha dentro. Puoi mica star lì col muso, mentre costruisci torri di maxilego o gli fai il bagnetto.
Io l'ho notato subito, da piccolissimo: a mio nervoso corrisponde puntuale sua irrequietezza, che aumenta il mio nervoso, che aumenta la sua, in una escalation di nervi tesi e capricci.
Che si fa?
Io parlo. Io glielo racconto perchè sono di pessimo umore. Mentre ci facciamo i nostri quattro passi quotidiani verso casa, gli dico è una giornata stortissima, per questo e questo motivo. Lui non so se mi ascolta, di solito si sta togliendo una scarpa e la sta lanciando, seguita dal calzino e massima soddisfazione.
La cosa è, che raccontando, con pochissime parole semplici, un po' mi calmo, un po' quel tifone perde potenza.
Restano i pensieri, magari le preoccupazioni, ma quelle, si sa, non è sano condividerle con un bambino. Credo che ogni genitore desideri che la parola "preoccupazione" resti il più a lungo possibile vuota, nella mene di un bimbo.
La musica, anche, aiuta molto, ha un effetto catartico. Cigolino balla, molleggiandosi sul pannolino, io ballo dondolando sulle ginocchia (i legamenti scricchiolano in modo sinistro) e giù a ridere. Sappiate poi che Cigolino è bravissimo a "suonare" la scatola dei Tic Tac: la scuote forte forte e balla a ritmo, facendo ciao ciao con l'altra mano. Uno spasso. Come si fa ad essere ancora di cattivo umore, dopo?
Oppure, estrema ratio, impietrirsi insieme davanti alla TV, ai cartoni animati o anche solo le pubblicità, che attirano l'attenzione di Cigolino molto più dei teletubbies.
Insomma, si può fare. Ci si calma, si dimentica un po' anche l'urgenza della preoccupazione, del nervoso. Almeno finchè il pargolo non va nanna, da lì in poi, se proprio è necessario, possiamo riprenderci tutto il nostro malumore, elaborare teorie e strategie o prendere una pastiglia per il mal di testa.
E' importante uscire dai nostri loop, tenere ben separato ciò che è nostro - un disagio, una preoccupazione, un pensiero, un momento difficile - da ciò che riguarda nostro figlio, soprattutto se molto piccolo.
E' importante, perchè potremmo cadere nella tentazione di considerare i bambini parte del nostro problema e, siatene certi!, non può essere.