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Mamma giovane VS mamma d'età: chi invecchia prima?

Da Wising

"I figli bisogna farli da giovani. Ma giovani proprio, a vent'anni" - a dirlo, per una volta non è mia madre, ma un mio collega, padre seriale - "così se ne vanno che tu sei ancora giovane e hai il tempo per  goderti la vita". Lo dice senza ironia e la convinzione la senti in ogni sillaba. Io ci penso un attimo. Forse sono prevenuta per via di quell'insistere di mia madre sull'argomento. "E' un uomo, non capisce" concluderei tra me e me, se non fosse che ho voglia di rispondergli. "Uhm, sì. Il tuo è un buon punto di vista. Mia mamma alla mia età, in effetti, aveva le due figlie già all'università ..." "ecco vedi - è trionfante - ho ragione. ti immagini la pacchia?" " Mah ... veramente così mia mamma ha cominciato a invecchiare a 40 anni. Sono più di vent'anni che invecchia. Io invece, mamma tardona, non invecchierò presto. Crescerò. Perchè è indubbio che crescere un figlio fa crescere anche te". Lo dico con dolcezza mammesca che quasi non mi conosco, lo dico come fossi assolutamente certa di ciò che sto blaterando. Mi è uscito così, in uno di quei momenti di grazia in cui riesco a dire cose sensate. "Ah" dice solo ah e si rituffa nel suo pc. Dopo un po' alza la testa : " Sai che non ci avevo mai pensato?" e ritorna alle sue cose. Immagino, penso io. Senza cattiveria, ma un po' gli uomini stentano a vedere le cose da punti di vista diversi. Loro sono più sull'obiettivo, lo puntano e via. Noi, le donne, siamo più quelle del viaggio, di cosa accade mentre andiamo verso la meta prefissa. Io ci credo, che crescerò con Cigolino invece di invecchiare. Se anche mi venisse una certa pigrizia da età, non avrò modo di star lì a pensare che tanto ormai e posso tirare i remi in barca. Imparerò le cose che lui imparerà, anzi dovrò anticiparlo di un attimo, che non ti puoi mica distrarre, restare indietro e non conoscere le cose che interessano a lui. Un corso di aggiornamento continuo, un andare avanti e ricominciare, un declinare esperienza nella novità. Il vantaggio di una maternità in età è proprio questo: rimandare l'invecchiamento a data da destinarsi. A pensarci è anche un valore molto spendibile, nel lavoro per esempio. A parità di età, chi sta crescendo bimbi piccoli è molto più sbilanciato sul futuro, sulle novità e sull'organizzazione; ha maggiore flessibilità e spirito di adattamento, proprio perchè sono doti che usa ogni giorno, in modo intensivo. Chi ha già il nido vuoto, intravvede, ancora lontani eh, tramonti. Chi il nido lo deve mettere in ordine ogni giorno e rischia fratture multiple per via delle macchinine lasciate in giro, sa che il tramonto è, al momento, un'invenzione. Continuando nel ragionamento, quindi, si potrebbe dire che c'è 40enne e 40enne (o 50enne, non cambia poi molto): quella fortunata, secondo il mio collega e anche secondo tutto l'immaginario collettivo, che ha già figli grandi, magari fuori casa per studio o lavoro che, giustamente, fiera di quanto fatto si gode i risultati raggiunti; e c'è quella che invece ha ancora tutto da fare, che si rimette in discussione così profondamente come solo un figlio riesce a farti fare. Non c'è un meglio o un peggio, ma la diversità è evidente come diverse sono le aspettative, le necessità, il modo di guardare al futuro. Considerando poi che diventiamo mamme sempre più tardi, soprattutto in Italia, credo ci siano tantissime cosa da ripensare: dalla vita lavorativa, che dovrebbe essere più ricca e stimolante per un tempo più lungo; alla pubblicità dove la mamma è sempre giovane, a molto del welfare che ammicca sempre alle giovani famiglie.  Lo sappiamo che la mamma d'età si porta dietro qualche tabù, ma visto che esiste ... :) Ecco. Voi cosa ne pensate? Cosa avreste risposto al mio collega?

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