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Mamma o il bastone da escursione.

Da Wising
Settimana scorsa guardavo il programma condotto da Teresa Mannino, su LA7, Se stasera sono qui.
Mi sono davvero goduta il monologo di Lella Costa, sulla famiglia, sui rapporti che gli adulti hanno con l'infanzia.
Lo trovate qui.
Lei mi piace molto, ha un punto di vista sempre disincantato e non banale su ciò che ci circonda.
I 7 minuti di monologo dicono molto sulla famiglia di oggi, sulla solitudine che ci circonda, sulla necessità di riempire i vuoti e quella fatica, tanta, che si fa a crescere un figlio.
Mi è piaciuto in particolare l'ultimo passaggio del monologo, quando dice che forse l'approccio migliore è comunicare direttamente con il bebè, presentarsi: eccomi sono la tua mamma...è bene che tu sappia che il mio ruolo è centrale e devastante per la tua esistenza.
In questi giorni di Cigolino spaesato (sì credo che il trasloco abbia scombussolato la sua routine, mi sono dedicata troppo al resto e poco a lui) ci ho pensato tanto al ruolo centrale e devastante.
Sto cercando di capire come essere centrale piuttosto che devastante. O se non proprio centrale, mica che poi mi cresca mammone, almeno una figura laterale, salda. Tipo bastone da escursione, quello con cui arrivi ovunque, ma che puoi anche mettere nello zaino e proseguire da solo, senza timore. Se sei stanco, se il passaggio è difficile, sai che il bastone c'è. Sai che la mamma c'è, nella vita.
E' limitare il devastante che è cosa delicata. Perchè è un attimo. Perchè basta dire un centinaio di volte, nella vita, dai che così fai contenta la tua mamma così, che già si crea uno squilibrio; un no di troppo o uno in meno; la volta che non hai voglia di ascoltare o quella che lui non ha voglia di parlare e così via. E' un attimo. Proiettare desideri su quella particella di futuro che è un figlio.
Bisogna essere saldi e non avere manie di protagonismo, adottare, appunto, la filosofia del bastone da escursione.
Ci penserò sù, è bene tracciarsi una strada. Che ne dite?

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