immagine tratta dal web
Lo scorso sabato pomeriggio sono stata con Giada alla festa per il primo compleanno della seconda figlia di una mia amica dei tempi dell'università.
Adesso, io e la mia amica, abitiamo a 60 km di distanza.
Ovviamente da quando, entrambe, abbiamo avuto bambini ci vediamo molto meno.
Tra inverno, febbre del week.end, raffreddori infiniti, malattie mai sentite prima (vogliamo parlare della mani-bocca-piedi?) e abitudini tutto sommate diverse, le occasioni per stare insieme si riducono alle feste comandate (leggi compleanni dei figli).
Dunque sabato, io e la mia amica, ci siamo riviste.
E con Lei ho rivisto tutto il gruppo delle sue amiche e degli amici di Suo marito.
Tutti con almeno un figlio a coppia e in alcuni casi con due pargoli a seguito.
Alle affermazioni iniziali:
"Oh...ma come sei dimagrita!"
"Oh ma come è bella tua figlia"
"Oh ha i tuoi capelli" (si lo so che non mi somiglia affatto e vi giuro che non me ne può fregare di meno)
Segue sempre la stessa identica domanda: " E quando pensi di fare il secondo?"
Se non fosse che mia madre mi ha dato un'educazione abbastanza rigida insegnandomi a rispondere sempre con educazione mi verrebbe da rispondere: "Uno zainetto di cazzi tuoi, no?"
Quindi, essendo io una ragazza beneducata, abbozzo un sorriso e dico che prima o poi ci penseremo o che per adesso stiamo bene così.
Che siamo felici in tre.
E che tre è il numero perfetto (si dice così vero?)
Durante il pomeriggio mi sono intrattenuta, sorseggiando un bicchiere di birra ghiacciata e spizzicando il tarallo sugna e pepe più buono al mondo, in conversazioni con alcune bis-mamme e neo mamme e sapete che sensazione ho avuto?
Mentivano.
Tutte.
Nessuna mi ha detto che era difficile.
E quando ho detto che secondo me, nella storia di ogni neo mamma, c'è un momento buio mi hanno guardata come se fossi una pazza.
Io non sono pazza (almeno credo).
Solo sincera.
A fine serata mi è venuto un ragionevole dubbio.
Sul web, tra i blog o sui forum le mamme si raccontano e raccontano i loro momenti difficili.
Lo fanno senza il timore di uno sguardo di disapprovazione da parte del proprio interlocutore.
Parlano di baby blues e depressione post partum.
Raccontano il desiderio di avere mezza giornata, almeno, senza qualcuno bassetto che ripeta la parola "mamma" 10.000 volte al secondo.
La voglia di una vacanza da sole con le amiche e perchè no (?) anche il desiderio di una notte di sesso senza il "non gridare che si sveglia il bambino"
Le mamme sul web a differenza di quelle che incontri per caso al parco (non parlo di amiche mamme che si frequentano ogni giorno) sono sempre sincere.
E adesso ho un altro dubbio: possibile che sia più facile parlare con sincerità attraverso lo schermo di un computer invece di farlo vis-à-vis?
Ai posteri l'ardua sentenza