<Mamma, sai oggi ho visto il cartone di Barbie che andava a Parigi, sai dove c'e la torre alta alta? Ma non c'erano le bombe e gli incendi">.
Non ho risposto. Ho solo guardato mio marito e ho detto: "Che tristezza!"
Abbiamo l'abitudine di viaggiare spesso e non solo per lavoro. Siamo tornati da giusto un mese dal nostro viaggio a Berlino e abbiamo in programma proprio Parigi verso primavera.
Per il ponte dell'Immacolata andremo a Roma per una rimpatriata di famiglia e tutti in questo periodo mi chiedono: "Ma quindi andate?". Per non parlare del viaggio per Milano che faremo Ketty, Francy ed io per il Mammacheblog creativo sabato prossimo (sai com'è...l'AV per Milano...da Bologna!!!).Percorro ogni giorno col treno uno dei tratti ferroviari più importanti d'Italia, la direttissima Firenze- Bologna, oggetto di non pochi attentati in passato. Lavoro a Bologna, la città più vivibile d'Italia per lavoro, Università e divertimenti (secondo articoli letti proprio in questo periodo o trasmissioni andate in onda ultimamente). Inutile ricordare il famoso attentato del 2 agosto 1980 presso la stazione di Bologna e gli allarmi bomba un giorno si e uno no.
Non sarei sincera se non dicessi che in questo periodo, scossa da tutto quello che sta sconvolgendo il nostro mondo, ho avuto pensieri catastrofici sul mio destino e quello di mia figlia e mio marito. Chi non ne ha avuti? Seguo su SkyTg24 le dirette e gli approfondimenti sulle azioni per debellare le cellule terroristiche e leggo sul web di tutto. Mi è presa la fissa.
Poi andiamo a cena fuori con amici e sento i bambini che mentre giocano dicono che hanno in mano le bombe di Parigi che fanno scoppiare tutto...
E leggo di madri che inventano storie ancor più terrificanti per costringere i figli a non uscire, senza sapere che quel messaggio diventerà virale al limite dell'imbarazzo, o di altre che chiedono nei gruppi su FB se andare a Londra adesso sia sicuro (chiedono "che situazione c'è lì adesso????").
In treno invece sento discutere le mamme che si sono accordate per far annullare la gita dei bambini, programmata dalle maestre a scuola per visitare un Museo di Bologna vicino a San Petronio....cioè vicino al mio ufficio.
No comment...mi chiedo: cosa avranno raccontato ai loro bambini 10enni? Immagino: "No, cocco di mamma, alla gita non si va più perché è rischioso per gli attentati". E cosi crolla non solo quella sensazione adrenalinica "da gita con la classe" (evviva si perde un giorno di lezione!!!!), ma anche la speranza di farne altre perché a quel punto "se abbiamo paura oggi, ne abbiamo anche domani". E poi chi può dirlo!!? Si sa che le cose peggiori accadono quando la guardia non è più alta!
Abbiamo tutti il diritto di provare ansie e paure...ma "non è evitando di vivere" che saremo più sicuri o "lasciando i nostri figli a casa" che ci terrorizzeremo di meno.
E quindi, si alle gite fuori porta, ai musei e ai viaggi.
Il terrore non avrà mai le nostre vite.
Vivy