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Mamoru Hosoda: La ragazza che saltava nel tempo
Creato il 23 agosto 2012 da Saradurantini @SaraDurantiniVolendo, tra le pagine di questo blog, parlare anche di anime e manga giapponesi senza con ciò addentrarmi in analisi critiche e in approfondimenti della storia delle civiltà estremo orientali che non sono materia solitamente trattata dalla sottoscritta, ho scelto un anime del 2006 firmato Mamoru Hosoda, La ragazza che saltava nel tempo. Seguo, molto semplicemente, una mia particolare predisposizione nella cinematografia nipponica, seguo le emozioni, seguo anche le personali inclinazioni e, attraverso questi strumenti, mi accingo a parlare de La ragazza che saltava nel tempo.
Un anime delicato, privo di colpi di scena ma non per questo piatto; un anime che profuma di liceo e carta stampata, di avventure adolescenziali all'insegna della magia e fantasia. Makoto, una liceale come tante scopre, quasi banalmente, di poter passare da una dimensione temporale all'altra scegliendo i momenti esatti e quindi mutando il corso degli eventi. Inizia come un gioco, un divertimento continuo a cui tutti sono ignari tranne, probabilmente, la zia restauratrice.
Un gioco che, ben presto, si trasforma nella routine. Makoto utilizza il suo "potere" per cambiare tutti gli eventi a lei sfavorevoli persino quando si tratta della dichiarazione d'amore da parte di Chiaki Mamiya. A frenare questo flusso di incontinente potere adolescenziale sarà la saggezza della zia restauratrice la quale farà riflettere Makoto sulla necessità e possibilità di utilizzo del suo prezioso potere: un bene che può essere messo a servizio della comunità.
La ragazza che saltava nel tempo ha una trama costituita da un fitto simbolismo, è consapevole di una forte identità emotiva e di una carica onirica che sfiora il surrealismo senza mai inciamparvi totalmente. Questo anime è una gioia per la vista e la mente, da gustare anche in queste serate surriscaldate da un altrettanto consapevole caldo africano. Posted in: anime, Chiaki, Giappone, la ragazza che saltava nel tempo, magia, Makoto, Mamoru Hosada, recensioni, Sara Durantini, surrealismo, The girl who leapt through time Invia tramite email Postalo sul blog Condividi su Twitter Condividi su Facebook
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