Da devota praticante non mi faccio scappare un filmetto a tema marziale, ma ... Keanu Reeves qui non mi ha convinta.
Uomo maturo in questa pellicola, a dire il vero l'ho apprezzato più per il fascino che per la regia. Interessante a tratti il personaggio Donaka Mark, che si fa attendere fino alla fine per svelare le sue doti marziali, e che soddisfa l'attesa con un combattimento conclusivo non proprio epico.
Il giovane Chen Lin-Hu, lui, Man of Tai Chi, è interpretato da Tiger Hu Chen (Kung Fu Man, 2012), valido stuntman conosciuto anche in Matrix. Non molte parole per un film da vedere una volta e da non tenere in archivio per me. La vicenda di sfondo è piuttosto prevedibile e poco sostanziosa, e i personaggi di contorno sembra tentino un richiamo vago a pellicole a tema similare ma con poco successo. Prendiamo il Maestro, Sensei e custode del tempio: c'avrei visto più un "Pai Mei", figura che è stata d'ispirazione a molti film. In stile killbilliano, per esempio, sarebbe andato alla grande, ma qui ho visto più un custode che un maestro d'arte.
Comunque, l'investigatrice intelligente c'era ... la ragazza acqua e sapone pure (che tra l'altro credevo si trattasse della bestiolina Gogo di Kill Bill vol. 1 ma mi sbagliavo) ... e il capo della polizia corrotto anche... Insomma spendo un solo giudizio positivo e lo faccio per i combattimenti. Da umile marzialista ho riconosciuto buone combinazioni provenienti da diverse arti (l'amato Ju Jitsu, ma erano chiaramente visibili Aikido e Judo, oltre che al Tai Chi, ovviamente). Di certo si trattava di arti marziali esasperate, perchè costrette allo scopo cinematografico, ma comunque i combattimenti erano ben simulati, e questo è tipico da vedere in film del genere.
E ci mancherebbe altro!
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