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Man of Steel (recensione)

Creato il 25 giugno 2013 da Bangorn @MarcoBangoSiena

Faccio per la seconda volta una premessa, e d’ora in poi, quando parlerò di un film tratto da un fumetto, linkerò direttamente a questo post come promemoria. Dicevo, io i fumetti di Superman non li ho mai letti, nemmeno il famoso numero in cui muore e quello che segue nei giorni in cui ritorna. Ho visto solo i film con Christopher Reeve, e quando ero piccolo erano dei piccoli capolavori di intrattenimento. In verità ho visto anche Superman Returns, e me lo sono dimenticato più che volentieri.
Per cui, qualsiasi cosa leggiate in questa mia recensione/opinione, è basata su quello che conosco da film e qualche serial a cartoni (no, Smallville no), quindi non scassatemi l’anima con la storia che “nel fumetto però…”

Locandina

Locandina

Trama

Il pianeta Krypton sta per esplodere per negligenza da parte dei suoi abitanti. Durante la rivolta del Generale Zod che vorrebbe salvare il suo popolo di fronte all’ignoranza e ostruzionismo del consiglio degli anziani, Jor El prepara il piccolo Kal-El a un viaggio verso la Terra, imprimendo in lui il codice generico dell’intera popolazione, passata e futura.
Kal, cresciuto da una famiglia di agricoltori in Arkansas, cerca di nascondere la sua identità ai terrestri, finché Zod non lo trova e fa di tutto per riprendere lui, e il suo segreto.

Ecco, il peggio è in arrivo...

Ecco, il peggio è in arrivo…

Considerazioni

La prima parte del film diciamo quasi 3/4, mi han fatto ben sperare. Kal che prova a nascondersi, poi salva qualcuno o viene quasi scoperto e cambia di nuovo casa, con alcuni flashback che ci mostrano momenti salienti della sua vita. Fin qui, tutto bene, il film è recitato persino bene, da tutti oserei dire, al di fuori da Henry Cavill che può essere fisicamente molto adatto a interpretare Kal, ma porco cane, non ha più di due espressioni. Fortunatamente, ci sono Laurence Fishburne, Diane Lane, Kevin Costner (poche scemenze, lui recitare lo sa ancora fare) e persino Russel Crowe, a tenere su un po’ il livello.
Poi arriva la parte dolorosa, quella che in verità doveva dare un po’ di movimento al film per chi si aspettava fuoco, fiamme e superpoteri. Dall’arrivo di Zod e i suoi sgherri, il film degenera in una serie match degni dei peggiori videogame fatti in economia, dove ci si pesta, si disintegra tutto ma nessuno si ferisce. Voglio dire, perché un pugno di Zod non riesce a far uscire una sola stilla di sangue da Kal? Le loro nature non sono identiche? A parte questo, abbiamo poi personaggi imbarazzanti, come la kryptoniana imbalsamata, la cui attrice decide di seguire il metodo Keira per interpretare una donna cazzuta: occhi a mezz’asta ed espressione facciale da Rottermaier, risultando falsa e per nulla carismatica, scadendo nel ridicolo e nell’antipatico.
Il film arriva definitivamente a deragliare nella lunghissima sequenza di lotta tra Zod e Kal, con colpo su colpo, nessuna trovata geniale, finché non gli torce il collo come si fa con una gallina e tutto si risolve. Scusate, ma io a quella scena ho detto: «Non poteva farlo prima?»

Separate alla nascita

Separate alla nascita

Tutto sommato il film è molto meglio di Superman Returns, nettamente superiore, ma pecca di poco equilibrio tra le due parti che ho menzionato, tanto da sembrare girato e scritto da due persone distinte, una che ha curato l’inizio e una che ha curato la pellicola verso la fine.


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