Tempo fa ero imbattuta casualmente, cercando altro, in questa foto di Billie Holiday, bellissima. Scrivevo che era impossibile non pensare a Noire et Blanche di Man Ray (1926) anche se l'associazione era in qualche modo "stridente": nella foto di Man Ray c'è il contrasto/contrapposizione tra la pelle (bianca) della modella bianca e la maschera nera, contrapposizione che si complica nella foto di Billie Holiday. Se infatti cromaticamente il "contrasto" c'è, nello stesso tempo non c'è, essendo Holiday africana-americana. Nello stesso periodo la copertina di un volume appena edito da Ombre Corte, Parlare di razza, la lingua del colore tra Italia e Stati Uniti, a cura di Tatiana Petrovich Njegosh e Anna Scacchi, riprendeva, ribaltandola, la foto di Man Ray, cosa che mi aveva fatto scattare un'altra associazione, quella con il Frantz Fanon di Peau noire, masques blancs, accrescendo la mia "curiosità", la voglia di approfondire e "tirare i fili" di queste suggestioni disparate. Ma, come spesso mi capita, strangolata da altre scadenze, avevo chiuso il tutto in un cassetto, senza neanche riuscire a individuare chi aveva scattato la foto di Billie Holiday e ripromettendomi di tornarci su prima possibile. Adesso, un commento di Francesca, che ringrazio tantissimo, mi offre indicazioni preziose (e mi stimola a buttarmi nella ricerca): la foto (del 1949, conservata presso la The Library of Congress, di Washington), è di Carl Van Vechten, uno scrittore e fotografo statunitense, sostenitore dell'Harlem Renaissance.
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Tempo fa ero imbattuta casualmente, cercando altro, in questa foto di Billie Holiday, bellissima. Scrivevo che era impossibile non pensare a Noire et Blanche di Man Ray (1926) anche se l'associazione era in qualche modo "stridente": nella foto di Man Ray c'è il contrasto/contrapposizione tra la pelle (bianca) della modella bianca e la maschera nera, contrapposizione che si complica nella foto di Billie Holiday. Se infatti cromaticamente il "contrasto" c'è, nello stesso tempo non c'è, essendo Holiday africana-americana. Nello stesso periodo la copertina di un volume appena edito da Ombre Corte, Parlare di razza, la lingua del colore tra Italia e Stati Uniti, a cura di Tatiana Petrovich Njegosh e Anna Scacchi, riprendeva, ribaltandola, la foto di Man Ray, cosa che mi aveva fatto scattare un'altra associazione, quella con il Frantz Fanon di Peau noire, masques blancs, accrescendo la mia "curiosità", la voglia di approfondire e "tirare i fili" di queste suggestioni disparate. Ma, come spesso mi capita, strangolata da altre scadenze, avevo chiuso il tutto in un cassetto, senza neanche riuscire a individuare chi aveva scattato la foto di Billie Holiday e ripromettendomi di tornarci su prima possibile. Adesso, un commento di Francesca, che ringrazio tantissimo, mi offre indicazioni preziose (e mi stimola a buttarmi nella ricerca): la foto (del 1949, conservata presso la The Library of Congress, di Washington), è di Carl Van Vechten, uno scrittore e fotografo statunitense, sostenitore dell'Harlem Renaissance.
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