Le caratteristiche tipiche di un manager promettente non si inventano dal giorno alla notte. Certamente, ci si può esercitare e si possono migliorare alcune capacità, ma si capisce da subito chi possiede le qualità innate per diventare un manager di successo.
Spesso, fa carriera chi da piccolo metteva a posto i giocattoli all’asilo o veniva eletto capoclasse a scuola. Non si tratta di essere ritenuti “un personaggio” ma di sapersi prendere delle responsabilità. Ci sono, ad esempio, persone verso le quali molti di noi automaticamente fanno riferimento quando ci si trovano accanto.
Alcune capacità possono essere potenziate, ma non la propensione a stringere volentieri nuove amicizie e a curare rapporti o a prendere decisioni. Dopotutto, circa il 70% degli attività di un manager consiste nel prendere decisioni.
Molti si accorgono troppo tardi di non essere adatti alla carriera dirigenziale e preferiscono proseguire nell’ambito lavorativo che a loro più si addice.
Secondo alcuni centri di valutazione, nelle aziende di medie dimensioni si continua a rinunciare a tale carriera, come solitamente accade nei gruppi industriali, per mancanza di sistematicità. Spesso, sono semplici impiegati a ritrovarsi a fare carriera e a raggiungere posizioni dirigenziali. Per altri raggiungere lo stesso risultato presuppone un enorme dispendio di energia.
Prendersi il giusto tempo per riflettere è sempre una scelta sensata. Psicologi e consulenti del personale suggeriscono di porsi la seguente domanda: “mi attira il prestigio di una posizione da dirigente o mi soddisfa un impiego caratterizzato da più semplici mansioni?”
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