Milano, alla parete della libreria Baravaj
Lo sapete? Mancano cento giorni a Expo 2015. Oggi inizia un nuovo countdown, il rush finale verso l’evento che, come ci viene da dire con un’espressione un po’ abusata, porterà Milano e l’Italia sotto i riflettori del mondo. Nel bene e nel male. Non possiamo permetterci di sbagliare, e non solo perché ne va, ovviamente, della nostra immagine e dell’enorme beneficio turistico che l’Italia merita. Non possiamo permetterci di sbagliare anche perché ne vale davvero la pena! Anche per lavoro ho avuto la fortuna di imbattermi nei progetti e nelle iniziative che i Paesi del mondo intendono portare nei padiglioni dell’esposizione universale e non vedo l’ora, di osservare, provare, assaggiare, sarà entusiasmante. Sì, io sono tra gli expottimisti, perché voglio andare oltre le gravi notizie di scandali, ritardi, illegalità che, pur se doverose, sembrano spesso le uniche capaci di emergere nei media e rischiano di mantenere nascosti alla gente i reali e cruciali contenuti del grande evento e le cose belle che accadranno in quei sei mesi di Expo 2015.
Se big come Lonely Planet e New York Times hanno messo per quest’anno Milano in cima ai luoghi da visitare nel 2015, ci sarà un motivo. Anche perché, forse non tutti lo sanno, ma la carica di energia prevista per Expo 2015 non si esaurirà tra i padiglioni di Rho. Ne sarà coinvolta Milano tutta, con la girandola di eventi che si stanno allestendo con Expo in città. Quindi cibo per il corpo ma, mi piace pensare, anche per la mente!
Nell’energia per la vita che fa parte del motto di Expo 2015 io ci metto anche la cultura: così ho deciso di dare il mio contributo all’Expo. Chi verrà a Milano non vorrà forse conoscerla meglio? E non sarà prezioso anche per chi in città ci vive scoprirne angoli virtuosi che magari prima ignorava?
Io ho deciso di farlo partendo, perché no, dai libri. #MilanoDaLeggere.
Ecco quello che mi piacerebbe fare nella nuova rubrica del blog che vi presento oggi: raccontare Milano attraverso i libri dove la città è protagonista tanto quanto i “veri” personaggi, e poi scovare, raccogliere e presentarvi i suoi luoghi della lettura: le librerie, le preziose biblioteche pubbliche, le case-museo, le iniziative spontanee e virtuose, e ovviamente gli eventi. C’è tanto da raccontare sulla Milano che legge e viene letta!
Un work in progress da qui ai prossimi cento giorni ed oltre, che spero di portare avanti anche con il vostro aiuto, pronti a segnalarmi la vostra #MilanoDaLeggere?
Intanto le prime storie le trovate qui.