Mancanza di investimenti federali possono far collassare gli aeroporti brasiliani

Non è passato molto tempo, quando ancora sedeva sulla poltrona presidenziale, che l'abusato Luiz Inácio da Silva chiamava di idioti quelli che criticavano la paralisi del governo federale quando mancavano meno di quattro anni alla Coppa del Mondo 2014-
Il discorso era un messaggio codardo per Jérôme Walcke, segretario generale della FIFA, che esternava la sua preoccupazione con la caotica situazione degli aeroporti brasiliani, che da molto tempo stanno operando al di sopra delle loro capacità.
Subito dopo l'attacco a Walcke, il duro Lula annunciò investimenti per R$ 5 miliardi per ristrutturare i principali aeroporti brasiliani in vista dell'importante e fin troppo pubblicizzata competizione calcistica del pianeta.
Secondo la Confederação Nacional dos Transportes (CNT), miglioramenti delle piste, ampliamenti delle strutture di carico e degli aeroporti sono alcuni degli interventi necessari, evidenziati nel Plano de Logística e Transporte 2011 dall'entità. Secondo uno studio del CNT, il Paese deve investire R$ 9,692 miliardi nel comparto aereo per sopperire alla domanda di cargo e passeggeri, in caso contrar il rischio di un collasso del sistema aeroportuale è solo questione di tempo.
Solo per ampliare i principali aeroporti, la CNT calcola la spesa di R$ 7,2 milardi, altri 156 milioni saranno investiti per l'adeguamento dei terminali passeggeri e 341 milioni per ampliare le strutture di trasporto merci.
Il presidente della Confederação Nacional dos Transportes, senatorer Clésio Andrade (PR/MG), afferma che sé il Brasile non aumenterà di forma sostanziale gli investimenti nella infrastruttura del trasporto, continuerà a perdere le chance di migliorare la vita dei suoi cittadini, oltre ad allontanarsi sempre di più dal gruppo delle cosiddette nazioni sviluppate. "Il Brasile deve pensare in una infrastruttura che contempliun trasporto intelligente ed efficace" dichiarò Clésio Andrade.