Io amo Diego De Silva. Davvero. Amo il suo modo di scrivere, il suo modo di riuscire ad esprimere a parole sentimenti ed emozioni che, per quanto banali e semplici, sono sempre difficili da descrivere. Amo il modo in cui, con il suo stile e le sue frasi, riesce a portarti dentro a una storia, una storia con cui magari non avresti nulla da condividere, e a farti dire comunque "cavolo, è proprio così". Amo le sue storie, amo i suoi personaggi. Sì, insomma, amo tutto quello che esce dalla sua testa.
Avevo già avuto prova della sua bravura con le avventure dell'avvocato Malinconico, "Non avevo capito niente" e "Mia suocera beve", e sebbene la sua ultima opera, "Sono contrario alle emozioni", non mi avesse fatto impazzire, sapevo che questo libricino non mi avrebbe delusa. Sarà che già l'idea che sta alla base di tutto la storia mi accompagna da sempre: cosa sarebbe successo se non ci fossimo visti, se ci fossimo sempre sfiorati e persi per un soffio, se io non fossi stata lì nello stesso momento in cui c'eri tu. Irene e Nicola, i due protagonisti vivono la loro vita separati, ignorando l'esistenza l'uno dell'altra. L'unica caratteristica che li accomuna è frequentare lo stesso bistrot: Irene da sola, dopo che ha divorziato dal marito che non amava più. Nicola prima con la moglie, da cui vorrebbe un figlio ma che lei si rifiuta di dargli. E poi da solo, dopo che la donna è morta investita.
I due si siedono sempre allo stesso tavolo, proprio di fronte al poster sbiadito di Buster Keaton, eppure mai lo stesso giorno. Ed è un peccato, perché se si conoscessero, si amerebbero sicuramente. De Silva ci racconta le loro vite, la difficoltà di troncare una relazione anche quando in essa non si crede più, così come quella di trovare qualcuno di nuovo da amare e da cui farsi amare. E ci racconta di come sopravvivere dopo un grave lutto, anche quando la persona che abbiamo perso in realtà non ci stava più facendo nessun bene. Ci racconta come sia difficile trovare la persona giusta, anche quando questa è così tanto vicino a te, al punto che si siede al tuo stesso posto...
Incontrarsi, scontrarsi, allontanarsi, mancarsi... basterebbero queste parole per descrivere questo piccolo gioiello. Un libricino che si legge in un soffio (ammetto che alla fine avrei voluto saperne di più), ma che fa risvegliare tante, tantissime emozioni.
-Mia nonna, quando il nonno morì, si mise a dormire al suo posto. Diceva che in quel modo non sentiva il vuoto accanto.Titolo: Mancarsi
Pavel inarca le sopracciglia incuriosito
-Così,- continua Nicola,- quando di notte si svegliava, guardava il posto vuoto vicino al suo e pensava: «Ma vedi, non ci sono»
Autore: Diego De Silva
Pagine: 98
Anno di pubblicazione: 2012
Editore: Einaudi
ISBN: 978-8806215262
Prezzo di copertina: 10,00 €
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formato brossura: Mancarsi
formato kindle: Mancarsi (L'Arcipelago Einaudi)