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Mancassola, quando la narrativa incontra la cronaca nera

Creato il 09 maggio 2011 da Lalternativa

A quella ragazzina cui la prostituzione aveva rubato l’infanzia e l’anima, che sul finire degli anni ’50 trovò la morte sulle sponde del fiume Tanaro, a soli sedici anni, per mano di un balordo che la massacrò di botte, De Andrè volle regalare un finale fiabesco, fatto di un principe dal rosso mantello, baci, sorrisi, fiordalisi.

L’unico finale che potesse parlare della piccola con giustizia e verità, liberando il fantasma del suo ricordo dall’alienazione della realtà, dal torbido oblio della cronaca. “La canzone di Marinella” fu il “sogno”, il volo di fantasia, che il cantautore genovese dedicò alla piccola prostituta per alleviarle idealmente il dolore della morte, per restituirle umanità e riscattarla dall’infamia subita.

Così Marco Mancassola, in “Non saremo confusi per sempre” (Einaudi, costo 16 euro), ha regalato una nuova dignità a 5 tra i protagonisti della cronaca italiana più “nera”. Dirk Geerd Hamer, il ragazzo ucciso all’isola di Cavallo da un colpo di carabina sparato da Vittorio Emanuele di Savoia, tornerà nel racconto a restituire il proiettile al principe; Federico Aldrovandi, il giovane inspiegabilmente massacrato a morte, nel 2005, da quattro agenti di polizia, entrerà nel reality del Grande Fratello in un confronto paradossale che rivelerà l’incredibile forza vitale dei fantasmi rispetto alla triste apatia dei concorrenti della casa; Giuseppe Di Matteo, il bambino sciolto nell’acido dalla mafia, rivivrà nella mente della compagna di banco, innamorata di lui, come un supereroe; Alfredino Rampi, il piccolo inghiottito in un pozzo, il cui dramma tenne incollati allo schermo milioni di italiani per 18 ore di fila, segnando la storia della televisione e dell’informazione, sarà il protagonista di uno straordinario viaggio al centro della terra alla Jules Verne; Luana Englaro, il simbolo del testamento biologico e dell’autodeterminazione individuale, accompagnerà dolcemente, con la sua morte, la storia parallela di una nuova vita che nasce.

Alla presentazione barese del libro, tenutasi giovedì scorso in Feltrinelli, in forma di reading musicale condotto dalla stesso Mancassola, Claudia Attimonelli, tra le moderatrici dell’incontro, ha ricordato come quest’ultimo libro sia l’ennesimo tassello narrativo, dopo “La vita sessuale dei superuomini”, che conferma la predilezione dell’autore per la dimensione fantastica, in “Non saremo confusi per sempre” traccia portante di significato dell’opera e al contempo delicata sfumatura di tutte le storie di cronaca riportate, palese sin dai titoli dei suoi capitoli, come “Un principe azzurro”, “Un bambino al centro della terra”, “Un ragazzo fantasma”.

Nella vena fiabesca dell’opera, Ines Pierucci, altra moderatrice dell’incontro, ha individuato la chiave per riscattare il mondo interiore degli uomini dalla continua mortificazione subita dal codice mediatico, così asettico, circoscritto, spesso strumentale. La Attimonelli, poi, ha sottolineato quanto questo libro sia un proposito di riscatto non solo per le vittime delle violenze narrate, ma anche per amici e parenti. Le epifanie che accadono in ogni singolo racconto, infatti, sono liberatorie, addirittura propositive, sciolgono i nodi della “confusione” e servono a consacrare tutti loro nella cornice della dignità e nobiltà umana, della preziosità di ogni singola vita e di tutti mondi possibili insiti in essa. Infine Roberto Derobertis, anch’egli relatore, in veste di studioso di letteratura, ha spostato l’attenzione su un particolare stilistico del libro: l’umanizzazione della natura, la sua partecipazione ai drammi dei protagonisti, esaltati maggiormente, in questo modo, nella loro dimensione affettiva, emotiva, sentimentale.

Il resto dell’incontro è stata la voce ferma e dolce di Marco Mancassola, mentre leggeva, sul suggestivo tappeto musicale di Manuel Laperchia, alcuni passi della sua ultima fatica letteraria. E gli operatori culturali baresi già auspicano di poter trasformare l’originale formula di presentazione in uno spettacolo teatrale, mondo al quale Mancassola è parecchio avvezzo (vedi “Kids and Revolution”).

Fabrizio Sereno


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