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Manda un amico a La notte degli scrittori

Creato il 11 gennaio 2014 da Lalettricerampante
Giovedì 9 gennaio, presso il Teatro Carignano di Torino, c'è stata La notte degli scrittori. Un evento a cui hanno preso parte alcuni scrittori per festeggiare l'80° anniversario della fondazione della casa editrice Einaudi. Io non ci potevo andare. L'orario d'inizio era troppo scomodo (sebbene giustificato dalla lunghezza della serata) per poterci arrivare senza corse o senza prendere ferie (il mio capo non ne potrà più di sentire me che gli chiedo "Scusi, avrei bisogno di un pomeriggio per andare alla presentazione di un libro"). Però sapevo che un mio amico, Fabio (che se seguite il blog dovreste un pochino conoscere), ci sarebbe andato. Le ipotesi erano due: o per invidia gli mandavo contro tutte le maledizioni possibili affinché non arrivasse in tempo ("speriamo che il tram buchi") oppure gli commissionavo un attento resoconto della serata. Ovviamente ho scelto la seconda. E lui, altrettanto ovviamente (perché ha recentemente scoperto che le mie maledizioni funzionano), ha accettato.
Cedo quindi la pagina a Fabio, che ci racconta come ha vissuto lui "La notte degli scrittori":
LA NOTTE DEGLI SCRITTORI
Mai stato al Teatro Carignano: un gioiello. Un’opera d’arte lui medesimo. Un minuscolo salto indietro nel 1800.Manda un amico a La notte degli scrittoriQuando ritiro il biglietto e mi dicono “quarto piano, da quella parte”, non capisco se sia una presa in giro o meno. Di quattro piani è il palazzo in cui abito. Immagino gli scrittori lontanissimi, giù in basso, e per un attimo ho visto il mondo con gli occhi di mia nonna, quando io ero in cortile e lei dal balcone urlava di salire. E in effetti il balcone c’era, ma per fortuna la distanza non era la stessa di quel tempo.
Lo spettacolo a cui ho assistito è stata l’occasione per: inaugurare gli spettacoli del progetto A voce alta (spettacoli che fondono letteratura e teatro, nati dalla collaborazione della Fondazione del Teatro Stabile di Torino e Il Circolo dei lettori) e per festeggiare gli 80 anni della fondazione della casa editrice Einaudi (non nascondo che è la mia casa editrice preferita, il 90% dei libri che acquisto sono Einaudi).
Tutto si svolge in maniera alquanto schematica: lettura da parte di due attori che si alternano (Giorgio Scaramuzzino e Rosanna Naddeo) di un brano tratto dall'ultimo libro pubblicato dell’autore, ingresso del relativo autore, conversazione e domande tra il presentatore (Danilo Di Termini) e lo scrittore di turno, e infine lettura diretta dell’autore di un ulteriore brano.L’ordine con cui sono stati presentati gli scrittori è stato il seguente: Francesco Piccolo con Il desiderio di essere come tutti, Wu Ming 1 con Point Lenana; Valentina Diana con Smamma; Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini con Suburra e infine Diego De Silva con Mancarsi. Gli interventi sono stati molto piacevoli e il presentatore ha fatto il suo mestiere in maniera semplice ma efficace.  
Manda un amico a La notte degli scrittoriFrancesco Piccolo ha illuminato il palco con la sua presenza mastodontica, con la meraviglia delle sue parole e l’immensa umiltà. Il libro (che ho appena comprato - nel momento in cui sto scrivendo) è un mix tra autobiografico e la fiction, “un romanzo della sinistra italiana e un racconto di formazione individuale e collettiva”. I brani letti, prima dall'attore poi dallo stesso Piccolo, sono riusciti a commuovermi e a farmi ridere. Così come gli aneddoti sulla sua vita, sul rapporto con sua madre o sua moglie. La parte letta dallo scrittore parla proprio di sua moglie (da lui soprannominata "Che sarà mai"), ed è di una bellezza unica. Dolce, profonda, affronta la filosofia di vita di Che sarà mai, la sua leggerezza e la capacità di condizionare la vita degli altri con questa sana superficialità. I venti minuti del suo intervento sono valsi da soli i dieci euro del biglietto.L’intervento di Wu Ming 1 non è stato molto coinvolgente, questo probabilmente per lo scarso interesse che ho verso quel genere letterario. In ogni caso è stato interessante avere delle indiscrezioni sul prossimo romanzo ambientato durante la rivoluzione francese (più di 800 pagine!),che uscirà ad aprile, di cui l’autore ha letto un brano in anteprima, e capire tutto l’impegno e il tempo che ci mettono per documentarsi su protagonisti scelti e fatti narrati. Lui, Wu Ming 1, ha sfoggiato una preparazione storica impressionante. Ma parliamo di Valentina Diana, attrice (sinceramente non so di cosa) che esordirà a febbraio con il romanzo Smamma. Per lei nessun attore ha letto un brano tratto dal libro, l’intervista è stata praticamente inesistente e il brano letto da lei orrendo! Il libro parlerà del rapporto difficile tra madre e figlio adolescente. Pieno di luoghi comuni e stereotipi: il figlio sempre con le cuffie in testa e il cellulare in mano, che sta svaccato sul letto in camera sua a giocare a Ruzzle, che non ha voglia di studiare, che risponde, ecc..; lei che ha un compagno, che ha una ex moglie dalla quale ha altri figli, che lei ovviamente odia. Dialoghi con il figlio scritti in maniera pessima, una narrazione che non brilla mai. Me ne sarei andato dal teatro (poi magari il libro, nella sua interezza sarà straordinario).De Cataldo e Bonini hanno presentato Suburra. Un libro un po’ fuori dai generi: non è un noir, non è un giallo, non è narrativa, non è cronaca, ma è allo stesso tempo un po’ tutte queste cose. La parte letta è molto cruda, ma ha un ritmo narrativo coinvolgente. Non è mancata qualche battuta sul programma Masterpiece, che lo scrittore ha dribblato con grande classe raccontando della gente che lo ferma per strada credendolo un attore. Hanno poi letto un racconto scritto per l’occasione, una parte del quale è stato pubblicato sulla Stampa del 09/01/14.Manda un amico a La notte degli scrittoriPoi è arrivato De Silva con il suo Mancarsi. Credo che il libro non abbia bisogno di presentazioni. Tra l’altro io e La Lettrice Rampante andammo a vedere insieme la presentazione del libro poco dopo la sua uscita (lei ne scrisse qui). E’ un libro che va letto due o tre volte, perché nella sua semplicità riesce a essere delicato e sfacciato senza cadere mai nel banale o nel superficiale. De Silva ha parlato del mancarsi, dello sfiorarsi, delle infinite occasioni che quotidianamente ci passano accanto, citando una frase di un suo vecchio libro nel quale diceva che il caso non ha una volontà, ma agisce solo quando gli lasciamo spazio (o una cosa molto simile). Mi sono perso però la lettura del racconto scritto per la serata (che parlava di settembre) e l’anteprima di un nuovo racconto, con protagonista Malinconico in uscita ad aprile in un’antologia.La serata è stata forse un po’ lunga, dalle 19.45 fino alle 23.30 (io sono uscito alle 23), ma essenzialmente piacevole. Eventi che dovrebbero essere organizzati più spesso, da tutte le case editrici. Mi ha meravigliato vedere tra il pubblico un numero di giovani che non mi sarei mai aspettato. 
Chissà, magari la nostra sarà la generazione che tra un chupito e l’altro, di notte, ci butta in mezzo anche qualche scrittore.

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