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Domani esce, nelle sale italiane, Eat Pray Love. Ne avevamo già parlato un mese fa quando sono andata a vederlo a Los Angeles. Le aspettative erano altissime, lo attendevo con grande impazienza. Forse per quello non è stato all'altezza. Il film è tratto dalla storia vera di Liz Gilbert che, dopo aver chiuso un matrimonio infelice, decide di compiere un viaggio alla ricerca di se stessa. Italia, India e Bali sono le mete prescelte per un anno di riflessioni, lontana da tutto. In Italia Liz dedica quattro mesi ai piaceri della vita e al cibo (Eat); in India cerca la parte spirituale, concentrandosi sulla meditazione (Pray); a Bali trova l'amore e lì cercherà di raggiungere l'equilibrio a cui aspira per la sua vita.Pratagonisti maschili sono il bel James Franco, il futuro papà (è di qualche giorno fa la notizia che lui e Penelope Cruz, fra meno di cinque mesi, avranno un bimbo) Javier Bardem, Richard Jenkins e Hadi Subiyanto nel ruolo del saggio Ketut. Presente anche Luca Argentero nella parte italiana.Il film manca di qualcosa. Pur trovando Julia Roberts un'attrice strepitosa, in questo film hai l'impressione che sia assente. Come se fosse appoggiata, come una statuina, sullo schermo. Il film, in alcune parti, si dilunga troppo e non riesce mai a catturarti completamente. Sai sempre di essere al cinema a guardare un film, manca di trasporto. Lo si denota, soprattutto, nella parte italiana. Pensavo fosse solo un problema mio, essendo italiana, e, invece, parlando con un'amica francese, ho scoperto che anche per lei era la stessa cosa. Ma, poi, siamo ancora a Italia, spaghetti e mandolino? "Il dolce far niente" esiste ancora? I panni appesi fuori dalle finestre a Napoli, l'arretratezza italiana. Siamo ancora solo quello per gli stranieri che, tuttavia, ci adorano così tanto? E l'onnipresente Toscana...a volte penso che per gli americani esistano solo quelle colline, qui da noi.La parte, senza dubbio più bella, è quella ambientata a Bali. Lì, finalmente, Julia ti porta via e puoi iniziare a vivere il film. Peccato, perchè ci tenevo proprio. Domani, comunque, sarò presente in sala. Voglio dargli un'altra chance. Certo, la traduzione del titolo potevano evitarcela, ma, magari, nella mia lingua madre, riuscirò a cogliere qualcosa che ho perso nella versione originale.S.
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