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Mangiar sano. Erbe aromatiche. Seconda parte

Creato il 19 aprile 2012 da Fernanda Cosentino
Le erbe aromatiche sono un condimento molto importante in cucina, poiché con il loro utilizzo si può diminuire l’uso del sale, dannoso per chi soffre di pressione alta o ritenzione idrica. Possono, inoltre, essere coltivate anche in casa, su un piccolo balcone o su un terrazzo.

Mangiar sano. Erbe aromatiche. Seconda parte

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BASILICO. Ha origini africane e indiane ed è usato per aromatizzare insalate, minestre e carni. Esistono principalmente due varietà di basilico: una a grandi foglie e una a piccole foglie, che ha un odore ancora più soave. La pianta essiccata perde le sue proprietà curative, per cui è consigliabile usare il basilico fresco. Le foglie fresche calmano le irritazioni cutanee. A dosi opportune è anche sedativo. Calma, inoltre spasmi e crampi allo stomaco. CORIANDOLO. Si suppone sia originario del Medio Oriente, si è poi diffuso nel Mediterraneo, in Asia e In America, ed era già utilizzato come pianta aromatica e medicinale: alcuni credevano però che il coriandolo fosse velenoso; altri efficace per guarire la peste e rendere indolore il parto. Oggi i frutti secchi del coriandolo sono utilizzati per aromatizzare il ragù, i bolliti, la selvaggina e diversi sottaceti. Ha proprietà antisettiche e cicatrizzanti, ma anche stimolanti ed eccitanti negli stati di affaticamento. ERBA CIPOLLINA. Originaria del Nord europeo e asiatico e dell’America settentrionale. Appartiene alla stessa famiglia della cipolla, ma priva del fusto, presenta alla fioritura dei piccoli fiori rosa o porporini a forma di ombrello. Le foglie sono a forma di aghi e ricrescono dopo il taglio. Resiste al freddo e si usa in cucina fresca e verde, alcune volte in sostituzione della cipolla, poiché è meglio tollerata dalle persone delicate di stomaco. Ha proprietà antisettiche, cicatrizzanti, diuretiche.
MAGGIORANA. Originaria delle regioni comprese fra l’Africa nord-orientale e l’India, fu introdotta in Europa nel Medioevo. La maggiorana coltivata ha foglie vellutate e piccoli fiori e ha proprietà stimolanti sul sistema nervoso e antalgiche, simili a quelle dell’origano. È ricca di vitamina C e di oli essenziali, ed è utilizzata in cucina per aromatizzare diversi piatti. La maggiorana è anche utilizzata per calmare stati di angoscia e nervosismo e crampi e spasmi allo stomaco. MENTA PIPERITA. Fu scoperta in Inghilterra nel XVII secolo, accanto a coltivazioni di menta verde, e le fu dato il nome di peppermint. Dalla menta si estrae il mentolo, sostanza dall’aroma forte, intenso, usata in profumeria e nei liquori. In cucina è utilizzata per aromatizzare carni dal sapore deciso, come l’agnello, e le verdure estive, come pomodori, melanzane, zucchine. Il profumo della menta piperita e il suo sapore piccante sono dovuti a un’essenza che ha proprietà antisettiche. La menta ha, inoltre, proprietà stimolanti ma anche sedative e antispasmodiche e attiva le funzioni digestive. Pertanto è sconsigliata a chi soffre di gastrite e ulcere. ORIGANO. Allo stato spontaneo è una pianta di montagna, conosciuta fin dall’antichità. L’origano ha indiscutibili proprietà medicinali, poiché svolge un’azione efficace e stimolante sul sistema nervoso. Ha, inoltre, proprietà digestive e antalgiche: si può guarire rapidamente un torcicollo applicando sulla parte un cuscinetto di sommità fiorite, appena colte, riscaldate per poco tempo in una padella. In cucina è utilizzato per aromatizzare la pizza, le carni, le insalate, per conservare ortaggi sott’olio e sott’aceto. PREZZEMOLO. Originario del Mediterraneo orientale e conosciuto anche in epoca romana, durante il Medioevo era coltivato esclusivamente a scopo medicinale. Contiene un’essenza che sviluppa il caratteristico odore e sapore. Le foglie fresche contengono anche ferro, calcio, fosforo e un tasso elevato di vitamina A e C: 5 gr di prezzemolo forniscono, infatti, la quantità quotidiana necessaria di vitamina A e 30 gr quella di vitamina C. Il prezzemolo è utilizzato in cucina per insaporire carni e pesci, e per preparare salse. Ha proprietà depurative, diuretiche, sedative e stimola l’appetito.
ROSMARINO. In Italia il rosmarino si trova allo stato spontaneo lungo tutta la costa. Il nome latino Rosmarinus sembra si riferisca al colore celeste dei fiori, che ricorda quello del mare. Si racconta poi che nel XVII secolo la regina Isabella d’Ungheria, settantenne e piena di acciacchi, abbia ritrovato la salute e una seconda giovinezza grazie alle virtù del rosmarino. Il rosmarino contiene vari componenti, fra cui oli essenziali e acidi organici, e agisce sugli stati di nervosismo, stimola l’appetito, rinfranca la memoria debole e restituisce fiducia ai depressi. In cucina è utilizzato per aromatizzare insalate, arrosti, carne di agnello, oca, coniglio, manzo, pane e focacce.
SALVIA. Il nome Salvia deriva dal latino salus, salute, con riferimento alle proprietà curative e medicamentose di questa pianta e molto apprezzata fin dai tempi antichi, tanto che fu denominata dalla scuola medica di Salerno Salvia salvatrix. Tutte le specie di salvia sono molto aromatiche; la salvia officinale è importante anche dal punto di vista culinario. In cucina è utilizzata per aromatizzare selvaggina e carni bianche, frittate, focacce. La salvia si usa anche per proteggere indumenti e tessuti dalle tarme. È efficace anche per curare stati di malinconia e calmare le crisi di asma, ma non bisogna abusarne, poiché contiene anche sostanze tossiche ed è dunque controindicata nell’ipertensione. Ha inoltre proprietà antisettiche e antisudorifere.   TIMO. Originario delle regioni mediterranee occidentali, ha un aroma penetrante. L’infuso di timo può essere un gradevole sostituto di tè e caffè. In cucina è utilizzato per aromatizzare pesci e verdure. Ha proprietà antisettiche, diuretiche, deodoranti, cicatrizzanti, calma spasmi e crampi allo stomaco.
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