“mangiare è un atto agricolo”
Noi possiamo non essere solo semplici consumatori passivi, ma compartecipi della
creazione dei sistemi che ci nutrono.
Il mangiatore industriale infatti non sa che mangiare è un atto agricolo, non conosce più né immagina i collegamenti che esistono fra l'atto di mangiare e la terra ed è perciò necessariamente passivo e acritico, in parole povere, una vittima.
Quando il cibo, nelle menti di coloro che lo mangiano, non è più legato all'agricoltura e alla terra, si soffre di un'amnesia culturale pericolosa e fuorviante.
E si sviluppa... un tipo di solitudine senza precedenti nell'esperienza umana, in cui chi mangia può pensare al mangiare come una mera transazione commerciale fra lui e un fornitore e poi come uno scambio esclusivamente di appetito fra se stesso e il proprio cibo. (Wendell Berry)
E io aggiungo che mangiare in modo consapevole non è solo un atto agricolo ma anche fortemente rivoluzionario.