Discorrendo di intelligenza finanziaria e atteggiamento nei confronti del denaro, la mia esperienza di coach e trainer in campo finanziario mi porta ad evidenziare come la maggioranza delle persone abbia, nei confronti del denaro e della propensione alla spesa, un atteggiamento abbastanza polarizzato che, semplificando per motivi di comunicazione potremmo riassumere nella mentalità delle “mani bucate” oppure del “braccino corto”.
Ha un atteggiamento da “mani bucate” una persona che pensa con una buona frequenza a come potrebbe spendere e cosa potrebbe acquistare con il denaro che, magari anche solo momentaneamente, si ritrova in tasca in quel preciso momento.
Il suo focus mentale è guidato dal piacere dell’acquisto, della novità, dello shopping talvolta anche fine a sè stesso ma in linea generale fonte di piacere mentre l’idea di tenere del denaro “fermo” ed accumularlo in banca o sotto un mattone non solo assume poco significato ma potrebbe addirittura rappresentare una fonte d’ansia.
Le persone “mani bucate” rappresentano attualmente la vasta maggioranza della popolazione e la ragione di questo è facilmente riscontrabile nel continuo bombardamento pubblicitario a cui le nostre menti vengono sottoposte dal giorno della nostra nascita in avanti se si pensa che, in una singola giornata, il nostro cervello riceve più di 5.000 stimoli ed impulsi all’acquisto e che il modello culturale imperante (appositamente forgiato dalle multinazionali che, tra le altre cose, possiedono anche il controllo dei mass media…) si basa proprio sull’idea che, per essere felici, occorra possedere una certa quantità di beni che, pur essendo oggettivamente futili, assumono invece così una grande importanza emotiva.
Questo tipo di persona è tipicamente abbastanza allegra, entusiasta, gradevole, si gode la vita con leggerezza e in ciò ci sono molti aspetti positivi, il problema risiede ovviamente nel fatto che, nel tempo, gestendo il proprio denaro in maniera scellerata e superficiale, non solo non costruisce niente di significativo ma si assume rischi importanti e pericolosi in caso si dovesse trovare ad avere problemi nell’area delle entrate che, non avendo accumulato riserve, la metterebbero in grave crisi in poco tempo.
La condizione del “mani bucate” lo rende anche poco in controllo della propria vita e estremamente manipolabile.
Il “braccino corto”, al contrario, tende a sfuggire al sistema consumistico per una certa attitudine personale o per abitudine ereditate dalla propria famiglia e fortemente connesse al suo modo di essere e alla sua identità. Quando incassa del denaro, il suo primo pensiero va al risparmio e all’accumulo di riserve.
Non solo non associa piacere allo shopping ma, al contrario, ogni spesa gli pesa emotivamente (soprattutto se di iniziativa appartenente ad un suo familiare o al su partner ^_^) e sente la necessità di ponderarla a lungo e di cercare la forma o il bene più economico possibile, spesso senza effettuare un reale ragionamento costo/qualità/beneficio di ciò che si accinge ad acquistare.
Il “braccino corto” è sicuramente una persona più accorta e prudente rispetto al “mani bucate” e lo si nota anche nei comportamenti pubblici: meno estroversione, meno divertimento … è sicuramente una persona meno “rumorosa” e meno di compagnia come se utilizzasse nei rapporti sociali lo stesso atteggiamento al risparmio che usa nei confronti del denaro e della spesa.
Nella vita, avrà sicuramente meno problemi a gestirsi finanziariamente rispetto al “mani bucate” (e di questo si sente fiero ritenendo nel profondo il “mani bucate” un irresponsabile) ma non si accorge che il suo atteggiamento, quando estremizzato, lo fa vivere male e fa vivere male anche le persone attorno a lui propagando costantemente una sensazione e un’emozione di “scarisità”, come se il denaro non bastasse mai, indipendentemente da quanto oggettivamente ne giri rispetto alle effettive necessità familiari.
Va da sè che l’atteggiamento migliore da assumere nei confronti del denaro e della spesa dovrebbe essere una giusta forma di equilibrio tra il “mani bucate” ed il “braccino corto” di cui abbiamo brevemente discusso in questo articolo, il punto però è che essere consapevoli del proprio istinto e dei propri limiti è solo l’inizio di un processo di cambiamento importantissimo che deve nutrirsi anche di informazioni pratiche e metodologie per poter gestire al meglio uno strumento così importante come il denaro che, volenti o nolenti, condiziona in maniera importante tutto il corso della nostra vita.
Di tutto ciò, se sei una di quelle persone che ama passare velocemente dalla teoria all’azione, discuteremo durante il prossimo corso INTELLIGENZA FINANZIARIA che condurrò personalmente in data 06/07 giugno 2014 a Reggio Emilia, nell’ambito del quale non solo esploreremo e faremo evolvere la nostra mentalità finanziaria e propensione alla spesa ma costruiremo assieme una serie di piani dettagliati che ci possano condurre verso una maggiore benessere e libertà finanziaria per il resto della nostra vita.
E tu, in quale atteggiamento ti ritrovi maggiormente, “braccino corto” o “mani bucate”? Lascia un commento in calce all’articolo esprimendo la tua opinione e raccontando la tua esperienza.
Al prossimo articolo, stay tuned.
Roberto Pesce