I Contenuti
Davide ha nove anni e non ne vuole sapere di andare a comprare le cose per la scuola, la mamma insiste e quel banale tragitto tra l'abitazione e il negozio si rivelerà fatale. In coma, nel sonno in cui è costretto, Davide sente e "vede" le persone distraendosi con le storie degli altri: storie di ospedale, di chiacchiere in corsia, di infermiere e lotte fra medici, come quel "dottore antipatico" che tenterà l'impossibile per salvarlo. Un legame speciale fatto di empatia e sensazioni destinate a durare si formerà fra il medico e il ragazzino: eppure il primo è un uomo schivo, scorbutico, bravissimo nel proprio lavoro ma incapace di gestire ogni genere di rapporti umani; l'altro è pieno di vita ma immobile su un letto.
La Recensione
Viviamo in un mondo dove la morte e la disgrazia fanno spettacolo, dove le parole più sono meglio è e se sono forti è ancora meglio, dove il dolore e le lacrime fanno audience, dove si fa sentire solo chi alza la voce, ma dove purtroppo manca il rispetto. Adeguarsi è facile, soprattutto se si vuole cavalcare l'onda. Giovanna Zucca, invece, sceglie di raccontarci la storia di Davide sottovoce, lasciando spazio alle emozioni, quelle vere e sincere.
Fin dalle prime righe del romanzo capiamo che c'è un lieto fine - eppure sarebbe stato facile lasciar penare il lettore per 230 pagine, nell'incertezza sulla sorte del bambino.
È la voce di Davide a darci il benvenuto, a fare gli onori di casa. Il suo linguaggio è quello semplice e schietto dei ragazzini delle elementari, che hanno ancora i cassetti pieni di sogni e non sanno cosa sia il dolore. A lui si alternano altre voci, ognuna ben distinta e chiara: la mamma, il papà, il dottore antipatico. Attraverso gli occhi di ciascuno vediamo le diverse sfaccettature di un evento drammatico che cambierà non solo le persone più direttamente colpite.
Una stanza di rianimazione diventa un microcosmo di persone, sentimenti, legami, paure e speranze, narrate con grande delicatezza e sensibilità. Il perfetto equilibrio che l'autrice riesce a mettere in gioco non viene mai a mancare: dove c'è la tristezza si trova anche un sorriso, dove c'è rabbia si trova consolazione, dove c'è preoccupazione c'è la speranza. Si potrebbe dire che proprio la Speranza sia un protagonista silenzioso eppure sempre presente: ha il volto ingenuo della fede delle nonne, che si affidano alle mani di un Santo; altre volte prende i lineamenti più marcati della scienza medica; altre ancora diventa la fiducia semplice di un bambino che sa vedere oltre.
"Mani calde" è un romanzo che si divora nell'arco di un pomeriggio - ore intense e indimenticabili che auguro a tutti: leggetelo e regalatelo, senza dimenticare un fazzoletto, indispensabile anche a chi si ritiene immune dalla commozione.
Giudizio: +5stelle+
Articolo di PythiaDettagli del libro
- Titolo: Mani calde
- Autore: Giovanna Zucca
- Editore: Fazi
- Data di Pubblicazione: 2011
- ISBN-13: 9788864112749
- Pagine: 230
- Formato - Prezzo: Brossura - 16.50 Euro