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Manichini viventi…quando il marketing calpesta la dignità umana!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Qualche giorno fa, facendo zapping  televisivo,  mi sono imbattuta in un servizio fatto da “Estate in Diretta” (versione estiva de “La Vita in Diretta”); il tema di questo servizio era “modelli- e in vetrina” , vi posto di seguito qualche immagine.

Manichini viventi…quando il marketing calpesta la dignità umana!

Manichini viventi…quando il marketing calpesta la dignità umana!

L’azienda che ha creato questo sistema vergognoso e a mio avviso svilente e umiliante per incrementare in modo (secondo loro) simpatico le vendite è la Coin situata in una centralissima via milanese.

Ovviamente tutto ciò non è passato inosservato, e anzi segnali di vita e di indignamento le abbiamo fortunatamente ricevute dalla Cgil di Milano, appunto, che hanno dichiarato : “Non siamo contro i saldi, nè contro l’economia di mercato, ma vorremmo difendere il decoro dei lavoratori e l’intelligenza dei clienti».

E come non si può essere d’accordo con loro?

Ma a quanto pare nonostante le proteste, qualche polemica e qualche indignazione, l’azienda ha continuato in questi giorni a far popolare le proprie vetrine dai “manichini viventi”, anzi, questa volta le danze marionettesche e le pose plastiche sono state accompagnate da cartelli di protesta, guardate qui sotto:

Manichini viventi…quando il marketing calpesta la dignità umana!

Senz’altro fare il modello o la modella è un lavoro, ma perché farsi  calpestare totalmente la dignità?

Siamo a 40 gradi, e questi ragazzi devono sorridere e saltellare in vetrina, sarò esagerata (forse?) ma a me  sembrano dei topi da laboratorio o animali da circo che inscenano il loro numero davanti ad un pubblico totalmente lobotomizzato.

Come è possibile che un’azienda così importante in periodo di saldi – già normalmente le attività commerciali dovrebbero essere popolate da gente in cerca di sconti e occasioni- abbia bisogno, per incrementare le proprie vendite, di usare corpi umani da sbattere in vetrina sotto gli occhi di tutti come pezzi di carne?

La cosa più grave non è il metodo anti-umano e anti-dignitoso che questa Coin ha adottato per aumentare le vendite (purtroppo abbiamo imparato ad abituarci a tutto), la cosa che più mi spaventa è la non reazione della gente!

Vedete ad esempio queste immagini:

Manichini viventi…quando il marketing calpesta la dignità umana!

Manichini viventi…quando il marketing calpesta la dignità umana!

La gente saluta e fotografa allegramente i due modelli come se fossero dei pupazzetti del Disneyland, forse pensano che  sia una cosa carina posare e scimmiottare in una vetrina rovente , inoltre ho avuto modo di ascoltare qualche intervista fatta al di fuori del negozio, ai passanti, per quanto riguarda appunto quest’iniziativa, e purtroppo i commenti sono spaventosi, 9 persone su 10 non erano minimamente colpite da tutto ciò anzi, ridacchiavano allegramente dicendo follie del tipo “beh se non c’è lavoro uno deve pur arrangiarsi”

Iniziamo col dire che non è un lavoro normale, e quindi se una ragazza o un ragazzo che vestono qualche taglia in più e sono senza lavoro, non di certo avrebbero mai “l’opportunità” di fare i manichini viventi per la Coin, viste le misure ricercate.

Altra cosa: esiste solo questo lavoro?Io personalmente  cerco qualsiasi cosa per sbarcare il lunario, conosco ragazze e ragazzi che fanno i baristi, le pulizie, lavorano nei call-center, fanno i-le baby-sitter, volantinaggio,lezioni private e chi più ne ha più ne metta.

Il mio non è moralismo infatti non critico i due ragazzi ma il sistema, ma altra cosa che, non solo critico ma mi terrorizza e la faciloneria, la non indignazione e la rassegnazione che caratterizza  gli italiani.

Insomma cosa potrà svegliare le addormentate menti e coscienze italiane?

Perché per gli italiani nulla è importante? Non è importante la condizione femminile, non è importante la politica, non è importante la dignità umana e lavorativa.

Questo paese prende sempre più le sembianze della saga tragicomica fantozziana, il problema è che un film dura all’incirca novanta minuti, la nostra rassegnazione purtroppo ce la portiamo dietro da secoli.

(Immagini prese da: corriere della sera.it)

 

Mandarinameccanica



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