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Manifestazioni e scioperi nel tempo della dittatura

Creato il 18 ottobre 2013 da Marcar

Chi ancora si illude che questa sia una democrazia parlamentare, può andarsi a rileggere i fatti degli ultimi anni, dall'imposizione del Trattato di Lisbona (altro che riforma costituzionale: qui la Carta è stata annichilita e sottomessa) senza uno straccio di referendum, alla terribile estinzione della lira a favore del Marco-Euro che ha portato la nostra economia al collasso e quella della Germania al più completo trionfo. Ora sembra del tutto normale che sia una letterina della BCE a dettare i tempi della sostituzione di un governo (per quanto orribile e nefasto) normalmente eletto, con il vicerè Monti, nominato sul campo da Re Giorgio per guidare l'Italia dello spread. Oggi, il bilderberghino Letta si prende i complimenti di Obama per aver strizzato un altro po' l'Italia, con la manovrina che sappiamo, seppur in attesa del giudizio europeo. Dire che siamo sotto tutela, sarebbe un pallido eufemismo.

I potentati europei comandano le nostre istituzioni e quei vili traditori che dal parlamento hanno svenduto, negli anni, la Repubblica a questa Europa, non la sola Europa possibile, per fortuna.

Io non so dirvi se manifestare serva ancora a qualcosa e a qualcuno. Che sia solo una valvola di sfogo, oggi, scendere in piazza contro tutte le nequizie di questo sistema integrato partiti politici-potentati europei, tesi a far pagare ai popoli (europei) la crisi capitalistica innestata dalle banche mondiali?.

Io non so se sia giusto portare la sconfinata rabbia della Val di Susa a Roma, dove apparentemente governa un potere in realtà schiavo dei veri potenti.

Allontanare il potere dai forconi è sempre stato il sogno di chi i forconi voleva e vuole fare schiavi. E' a quel potere che ci dobbiamo rivolgere e non ai burattini che ci pone davanti. Un po' come le religioni, dove il clero comanda in nome di un Dio invisibile e intangibile. Pensateci. E intanto, buon sciopero a tutti.


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