riceviamo e pubblichiamo
I fedeli della ex Diocesi di Todi, in quanto Chiesa insieme al Vescovo e ai sacerdoti, non possono rimanere estranei alle decisioni connesse con la nascita della diocesi Orvieto-Todi e con il conseguente assetto organizzativo. Per i risvolti sul piano civile, anche i non credenti hanno diritto a partecipare a questo tipo di eventi.
Preso atto che coloro che nella Chiesa esercitano il potere decisionale, a livello centrale e locale, non hanno sentito il bisogno di rendere pubbliche le motivazioni della fusione, e stanno imponendo modalità attuative non sempre rispettose delle situazioni pregresse, è necessario che il popolo possa far sentire la propria voce attraverso un comitato per Todi che si faccia carico di:
- comunicare alle autorità ecclesiastiche ragioni e motivazioni di consenso o di dissenso,
- commentare per i fedeli le decisioni riguardanti il collocamento della diocesi,
- raccogliere le istanze dei fedeli al fine di poter formulare proposte alternative,
- organizzare manifestazioni di sensibilizzazione sui temi della diocesi.
Il comitato intende operare in primo luogo per salvaguardare l’identità tudertina in qualsiasi assetto possa esser collocato il territorio della ex diocesi di Todi. Fa parte della salvaguardia dell’identità tudertina il mantenimento in vita delle precedenti istituzioni e dei complessi monumentali esistenti. La ex diocesi di Todi disponeva di risorse sufficienti per tale mantenimento, con riferimento ai beni, allo stato di conservazione, e ai parametri che quantificano le risorse provenienti dai fondi pubblici dell’8°/°°. Niente può consentire che tali risorse vengano dirottate altrove. Così come non dovrà essere trasferita la sede della gestione dei beni apportati nell’Istituto per il sostentamento del clero.
In conseguenza di questi assunti, il comitato per Todi opererà perché:
- vengano mantenute vive le precedenti attività esercitate nel Vescovado e nella Curia, e il culto nella con-cattedrale di Todi;
- vengano adottati assetti organizzativi che garantiscano nel tempo l’integrità e la vitalità dei complessi monumentali di Todi (Seminario Vescovile, complessi di S. Nicolò, di S. Prassede, Chiesa del Ss. Crocefisso, di S. Maria in Camuccia, la casa di Spagliagrano, …) di proprietà della diocesi;
- venga mantenuto l’impegno della diocesi per assicurare vitalità e uso dei complessi monumentali di Todi (Chiesa di S. Fortunato, Tempio della Consolazione …) non di proprietà della diocesi;
- Todi continui ad esser presidiata dal punto di vista ecclesiale da sacerdoti e laici, operanti a nome della diocesi e in comunione con il Vescovo, in modo che siano garantiti la salvaguardia dell’identità tudertina, e la prosecuzione del ruolo equilibrante svolto in passato dalla Chiesa locale.
Non sono da escludere ulteriori modifiche nelle diocesi dell’Umbria. La cosa più grave che possa capitare è lo smembramento della ex diocesi di Todi per dislocare i vari “pezzi” nelle diocesi che verranno mantenute. Il comitato per Todi dovrà pertanto operare per il mantenimento dell’integrità territoriale della ex diocesi di Todi.
L’adesione al comitato, volontaria e aperta a tutti coloro che si identificano negli scopi sopra enunciati, potrà esser formalizzata attraverso una dichiarazione di adesione al presente manifesto, da far pervenire per e-mail all’indirizzo [email protected], oppure per posta all’indirizzo “Comitato per Todi” presso Pro-Todi Piazza del Popolo – 06059 Todi –tel. 348.3715823 – 328.3468797”.
Sono particolarmente invitati a sostenere la presente iniziativa tutti i rappresentanti che ricoprono cariche civili di qualsiasi tipo, indipendentemente dalla loro collocazione politica.
Federico Panzetta Giuseppe Maccaglia