Ci sono provvedimenti che mi piacciono come quelli per la scuola e per gli enti locali (province e società partecipate), e quelli che mi piacciono molto meno. Invece di applicare lo spending review anche alla sanità, alla giustizia e ai trasporti, il Governo ha scelto la mannaia dei tagli lineari. Il risultato sarà: 37 sedi giudiziarie in meno (tutti sappiamo quanto la presenza di un tribunale o di una procura sia utile soprattutto in certe zone a rischio). 1000 reparti di ospedale soppressi. Dicono i medici dell’Anaoo Assomed: “Arriveremo in totale a 22 miliardi di spesa in meno per la sanità. Questo significa dire addio al SSN”. Dice la Confsalute: “A fronte di 8.482.665 ricoveri ospedalieri pubblici e di 2.785.366 ricoveri privati, tagliando anche solo dell'1% e poi del 2% la spesa, oltre 200.000 prestazioni non verrebbero erogate e quindi i cittadini dovrebbero pagarle di tasca propria”. Per i trasporti il riscontro è lo stesso: pendolari a piedi o in carrozza con tariffe insostenibili. Risultato: medici, avvocati e dipendenti pubblici sul piede di guerra, con scioperi a raffica. “Tentenna” Bersani dice: “Occorre guardare le carte ma a naso ci sono cose che non mi piacciono”. Dice Nichi Vendola fuor di poesia: “Non possiamo che fare appello al parlamento e alle forze politiche, affinché abbiano consapevolezza del danno che viene inflitto al paese. Non si può immaginare che questa sia la strada per uscire dalla crisi, questa è la strada che ci precipita nella più buia delle crisi".