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Manners Maketh Man

Da Pentapata
Manners Maketh Man
E così sono rientrata dalle ferie. Tutto bene, sentite che botta di originalità: la Sardegna è fantastica. Resta sempre il fatto che le mie vacanze ideali sarebbero più una cosa tipo “visita guidata al recupero post-industriale di edifici a Rotterdam”, ma non mi lamento, ci mancherebbe altro. Non ero mai stata in Sardegna e ho trovato i sardi meravigliosi, discreti, riservati e efficienti, in Sardegna c’è tutto basta chiedere, che pure loro stanno in Italia – anche se non gli piace - e i servizi pubblici son quello che sono, loro suppliscono perfettamente. Sono gentili, io vengo dalla Liguria e lo scazzo ligure cronico lì non l’ho visto mai, nemmeno alla stazione marittima dove tre baristi servivano i passeggeri di tre o quattro traghetti, sorridendo e facendo di più del dovuto – incredibile come la gente in 1€ di caffè pretenda cose assurde. In compenso sul traghetto ho visto non turisti, non villeggianti ma bestie. Una poltrona, cioè un posto a sedere assicurato, costava 8€, erano praticamente tutte vuote; invece c’è stata la corsa letterale all’occupazione degli spazi comuni: tavolini divanetti sedie, come se non ci fosse un domani, come se dovessimo fare una traversata oceanica e non 6 ore di viaggio. Gente accampata, stravaccata per accaparrarsi “più spazio”, tanto per non parlare di quelli che dormivano a terra come arrivassero da indicibili fatiche – se a 20 anni non tieni botta a una notte di bagordi non andare in Sardegna vattene a Montecatini a passare le acque! Orrore per la vecchia signora inglese che alberga in me – come non fossimo già abbastanza – che da oggi chiameremo in grandissimo omaggio al mio mito Franca Valeri: la Signorina Snob. Non vi dico neppure degli spintoni e della gente infilata per le scale per arrivare per prima alla macchina e scendere per prima. Addirittura gente che aveva la bella pretesa di prendere l’ascensore prima di una signora con un grave handicap, noi con nanni addormentato non siamo arrivati all’ascensore a spintonate ci passavano davanti e il Titanic non stava affondando. MIB che pazienza non ne ha non vi dico, con Nanni urlante in braccio risvegliato per scendere le scale, io ( e molte altre persone bambinodotate ) con il passeggino ripiegato scendevamo le ripide scale verso le macchine, si volta mi guarda e mi dice “ questa è l’ultima volta che vado con i peones“ e per una volta sono d’accordo con lui.Non è una questione di soldi, ma di educazione e rispetto. Perché signora mia io e gli squattrinati ci conosciamo bene, ma con i maleducati, prepotenti e cafoni no e ci terrei a mantenere le distanze.

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