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Mansyai Daudai respinto da un locale perchè…nero?

Creato il 18 giugno 2010 da Loriscosta

Accompagnato dall’allenatore della sua squadra neopromossa (la Pontirolese), il giocatore di colore viene respinto per ben due volte all’ingresso della discoteca. La replica dei proprietari del locale a chi voleva saperne di più: “Terroristi”. La notizia da Bergamonews:

La versione del locale accusato di aver respinto il ragazzo di colore? Per un’intera giornata è impossibile averla. Telefonate a diversi soggetti non sortiscono alcun risultato. Chi risponde prende tempo: “Siamo in riunione. Ci faremo vivi noi”. “Verrete contattati dal nostro legale”. Passano le ore ma nessuno si fa vivo. Un collega de Il Giorno riesce a parlare con Alberto Gamba, patron delle palestre Sportpiù e del locale di Curno. A lui racconta la sua versione. Anche Bergamonews, a quel punto, riprova. Risultato? “Siete terroristi. Non abbiamo nient’altro da dire”. E il telefono viene sbattuto in faccia. Un secondo tentativo ottiene analogo risultato, con la parola “terroristi” urlata ancora più forte.
In mancanza di una versione diretta, ecco quanto riferito da Alberto Gamba al collega de Il Giorno. “Quanto è stato scritto è una menzogna. E’ vero che il ragazzo quando si è presentato non aveva un abbigliamento curato ed è stato respinto. Ma quando è tornato il locale era esaurito per raggiunta capienza. Quelli che entravano ancora, come ha raccontato l’allenatore, erano persone uscite per fumare una sigaretta. Comunque, noi respingiamo bianchi, neri e gialli. Facciamo una selezione in base all’abbigliamento e al comportamento. La selezione la fa un ragazzo di colore, quindi non vedo dove stia il razzismo. Noi facciamo questo mestiere da 16 anni e non abbiamo mai avuto problemi. Mi dispiace molto per quello che è successo, ma non ho preso provvedimenti nei confronti del nostro addetto perchè si è comportato secondo le regole”.

Fin qui la versione del patron che ci ha dato appuntamento in tribunale per regolare i conti. In attesa di quel momento, se non facciamo dell’ulteriore terrorismo vorremmo porgli qualche domanda e osservazione.
Gamba conferma anzitutto che Dauda è stato respinto. Ora, poichè si tratta di un ragazzo che si trovava insieme ai compagni di squadra piacerebbe sapere e capire che cosa aveva di diverso nell’abbigliamento e nel modo di comportarsi rispetto agli amici. Perchè gli altri sì e lui no? Possibile che lui e solo lui fosse fuori posto? Possibile che quando è tornato, con una polo al posto della t-shirt, il locale era pieno zeppo e non si poteva consentirgli di raggiungere i compagni di squadra?
Ma la cosa più grave, e il sig. Gamba dall’alto della sua esperienza dovrebbe saperlo, è che un esercizio pubblico non può selezionare la clientela. Non sicuramente in base al colore della pelle, ma nemmeno per l’abbigliamento. Si trattasse di un club privato, potrebbe entrare solo chi è tesserato.Qui, invece, si tratta di un locale aperto al pubblico, come un bar o un ristorante. Nessuno può discriminare nessuno, a meno di trovarsi in presenza di persone diffidate dalle forze dell’ordine. E allora come si spiega l’esclusione del giovane della Pontirolese? E quelle dei tanti che hanno scritto a Bergamonews per sottolineare che a Curno c’è l’abitudine di stabilire all’ingresso chi è degno e chi non di varcare la soglia? E’ sicuro il sig. Gamba che i suoi collaboratori non hanno commesso un arbitrio (o qualcosa di più grave)?
Testimoni ce ne sono a bizzeffe, forse imboccare così impulsivamente la via del Tribunale rischia di essere pericoloso. Anche chi fa del “terrorismo” ha argomenti da far valere. Converrebbe tenerne conto e, magari, provare a verificare se con il giovane di colore non è stato commesso un errore. Le scuse, anche se abbondantemente tardive, rimangono la via d’uscita più saggia e intelligente.
c.zap.


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