Il Phantom si era avvicinato fino a 16 miglia, in assetto da combattimento, evidentemente con l'intenzione di abbattere l'Uav. Ma il volo del drone era accompagnato - High Value Air Asset Escort - da un F-22 Raptor: il veivolo stealth americano prima si sarebbe posizionato sotto l'F-4 iraniano senza essere visto, avrebbe controllato gli armamenti, per poi dopo sbucargli sul lato sinistro. A quel punto avrebbe aperto la comunicazione aerea dicendo al caccia di Teheran: «you really ought to go home!».
(Chissà se ha anche scattato una foto con la sua Polaroid)