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MANTOVA. Mantova e Pavia mostrano il record dei mutamenti climatici regionali lombardi, secondo Coldiretti Lombardia.

Creato il 08 dicembre 2015 da Agipapress

MANTOVA. Mantova e Pavia mostrano il record dei mutamenti climatici regionali lombardi, secondo Coldiretti Lombardia.

lo skyliner di Mantova

MANTOVA. Nella provincia dei Gonzaga e in quella dei Visconti, ovvero a Mantova e a Pavia si registra il record dei cambiamenti climatici in Lombardia. A Mantova le temperature massime sono aumentate di 2,7 gradi nell’arco di un decennio passando dai 19,48 registrati in media tra il 2005 e il 2014 ai 22,18 rilevati nei primi dieci mesi di quest’anno. Nelle terre pavesi, invece, si è avuto il maggior aumento delle temperature minime cresciute di oltre 2 gradi da dieci anni passando da 7,92 a 9,97. Sono i valori limite registrati in Lombardia che emergono da un’elaborazione della Coldiretti regionale su dati Osservatorio Mipaaf, che è stata diffusa in occasione della Conferenza Onu di Parigi sui cambiamenti climatici.  Dall’analisi condotta da Coldiretti Lombardia risulta anche che la provincia dove è piovuto di più negli ultimi 10 anni è quella di Pavia, dove si sono registrati in media 901 millimetri di precipitazioni all’anno rispetto agli 858 del livello lombardo.
I territori più “asciutti”, invece, sono Sondrio (819 mm) e Como (855). Il tutto in un contesto regionale dove il 2014 è stato uno degli anni più piovosi con quasi il doppio delle precipitazioni medie mensili degli ultimi 10 anni. «Gli eventi atmosferici stanno diventando sempre più traumatici sia per la violenza che per la rapidità con i quali si verificano – ha affermato Ettore Prandini (in foto) presidente –. In questo contesto il lavoro degli agricoltori si complica e aumentano i rischi per produzioni e raccolti”.
MANTOVA. Mantova e Pavia mostrano il record dei mutamenti climatici regionali lombardi, secondo Coldiretti Lombardia.
Nell’aumento delle temperature, sottolinea Coldiretti regionale, un ruolo  importante è giocato anche dalla cementificazione e dal consumo di suolo: il cemento, infatti, trattiene calore durante il giorno e lo rilascia di notte facendo innalzare la colonnina di mercurio anche quando questa dovrebbe scendere e stravolgendo la normale escursione termica lungo la giornata. “Di solito per le festività di Ognissanti da noi si andava sottozero: quest’anno invece a novembre c’erano quasi 20 gradi – dice Franca Sertore 66 anni presidente Pensionati Coldiretti Sondrio e Lombardia –. Ricordo che in questo periodo quando ero bambina iniziavano le prime nevicate che poi gelavano e facevano sì che si conservasse una riserva d’acqua per l’estate. Oggi invece anche i nostri ghiacciai si stanno sciogliendo”. Quest’anno il mese più “torrido” in Lombardia è stato luglio: a Mantova il picco con 34,5 gradi seguita da Cremona (33,9) e Lodi (33,3). Il record del freddo, invece, si è registrato tra i mesi di gennaio e febbraio: il primato va alla provincia di Sondrio (oltre - 6 gradi), poi a Varese (-3,3) e a Como (-3,2). “E’ strategico monitorare la situazione e sostenere l’agricoltura quale risorsa per la gestione e la manutenzione del territorio contro il consumo di suolo – ha ribadito Ettore Prandini – considerato che in cinquant'anni, dal 1955 al 2011, in Lombardia le superfici agricole utilizzate sono diminuite di oltre il 25,4% passando da 1.322.017 ettari a 986.853 ettari, mentre il suolo urbanizzato è aumentato del 235 per cento. Senza agricoltura si perde prima di tutto una gestione efficace dei territori, un assunto che è ancora più vero nelle realtà di montagna, che sono più a rischio di abbandono e isolamento”. (mpa)

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