Mantova dall'acqua - © 2015 Giovy
Circa un mesetto fa, durante l'ultima domenica rovente d'Agosto, io e Gian abbiamo pensato di fare un bel giro a Mantova. Spesso, quando si viaggia, è sempre così: si va distante e non si riserva mai un momento per visitare le città o le zone a pochi kilometri da casa. Preso il treno da Carpi, siamo arrivati a Mantova e abbiamo deciso di salire in barca per navigare sui laghi del Mincio.Un'ottima scelta che rifarei anche oggi stesso.
Mantova per me è quella città che scoprii per la prima volta alle medie... e che nel corso degli anni ha mutato significato, bellezza, crescendo come cresce il gruzzolo in un piccolo salvadanio a forma di maialino, tenuto lì per essere riempito per realizzare i più bei sogni.
Mantova è sempre stata vicina, ovunque io abitassi.
E se non lo era, me ne convincevo.
L'ho vista d'inverno, tra neve e nebbia; d'estate, quando ringraziavo in tutte le lingue che so le (poche) fontanelle trovate lungo le strade del centro città.
D'autunno diventa speciale, anche gastronomicamente parlando.
In primvera risplende con la più vanitosa (e bella) delle principesse, con ben 3 laghi (nell'antichità erano 4) utilizzati come specchio.
Se arrivate in treno a Mantova, il centro storico è a due passi.
Il Mincio ad altri due.
I traghetti per la navigazione sul Mincio partono proprio da un attracco di dirimpetto alle mura del castello e del Palazzo Ducale.
Due ore di navigazione costano 9€ e, ve lo dico con tutta sincerità, le meritano tutte.
I traghetti partono solitamente a metà mattina, intorno al primo pomeriggio e dopo le quattro.
Noi abbiamo preso la barca alle 14.30 ed era mediamente piena.
Quella del mattino e quella delle 17 erano stracolme, sicché quello che vi consigliamo è di prenotare proprio la prima corsa del pomeriggio e di godervi in pieno il viaggio attraverso il lago di Mezzo, quello Superiore e poi un tratto di Mincio che davvero mi ha lasciato a bocca aperta.
La prima cosa che risalta durante la navigazione è che la natura lacustre e fluviale attorno a Mantova è davvero speciale.
La barca viaggia lenta e permette di osservare al meglio tutto ciò che circonda la città.
Il meglio - almeno per me - è costituito da due momenti: l'arrivo nel corso del Mincio, dove le ninfee si alternano a veri fiori di loto (portati e piantati nel Mincio da una professoressa di botanica... e cresciuti davvero bene). La fauna locale fatta - tra gli altri- da Aironi e Martin Pescatore compie il resto della magia.
Ad un certo punto della navigazione la barca spegne i motori e viene data ai viaggiatori la possibilità di gustare il silenzio e la pace data dal fiume.
Vedere Mantova dall'acqua è stato il mio secondo momento speciale.
Mi sono accorta - per la prima volta - di come debba essere realmente ammirata la città.
Mantova dall'acqua è una visione che sa di quadri antichi e di colori miscelati da mani esperte.
Si riflette nell'acqua proprio come altre città più celebri e celebrate, ma lo fa con genuinità e quel pizzico di timidezza tipica di chi sa di essere bello ma arrossisce nel raccontarlo agli altri.
Prendetevi una domenica e provate quest'esperienza di scoperta intensa e low-cost.
Mantova è una di quelle città dove il gusto e la bellezza della semplicità si possono cogliere come i fiori in un prato a primavera.