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Manuale del perfetto salmista

Creato il 20 febbraio 2011 da Vivianascarinci

Manuale del perfetto salmista [un commento quasi fedele al salmo 138"]  

  • Il salmista sa di essere alla presenza di Dio e sa che a lui nulla sfugge
  • Il salmista vede questo non come un’oppressione, ma come l’esercizio di un disegno ricolmo di saggezza che non sa comprendere
  • Il salmista sa che egli immagina solo di volare con la velocità del chiarore e di giungere all’estremità per abitarci
  • Il salmista da peccatore vorrebbe non avere limiti, essere come Dio. Vorrebbe salire in cielo; scendere nelle profondità degli inferi; raggiungere un punto e l’altro della terra con la velocità del chiarore dell’aurora. Ma anche se potesse far ciò non si potrebbe sottrarre a Dio
  • Il salmista da peccatore resta sulla terra, e allora vorrebbe che Dio non lo scrutasse, che le tenebre gli impedissero di vederlo, ma Dio continua a vederlo
  • Il salmista, terminata la sequenza dei tentativi immaginari del sottrarsi dalla presenza di Dio e passa a vedersi come creatura di Dio
  • Il salmista comprende che la parte finale del salmo non fa parte della recitazione cristiana. Dio colpirà i peccatori nel giudizio particolare, al termine della vita di ciascuno, e universale alla fine del mondo, ma ora lascia che il grano cresca con l’erba cattiva

Salmi 138

1 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
2 tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
3 mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie;
4 la mia parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta.
5 Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
6 Stupenda per me la tua saggezza,
troppo alta, e io non la comprendo.
7 Dove andare lontano dal tuo spirito,
dove fuggire dalla tua presenza?
8 Se salgo in cielo, là tu sei,
se scendo negli inferi, eccoti.
9 Se prendo le ali dell’aurora
per abitare all’estremità del mare,
10 anche là mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra.
11 Se dico: «Almeno l’oscurità mi copra
e intorno a me sia la notte»;
12 nemmeno le tenebre per te sono oscure,
e la notte è chiara come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.
13 Sei tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
14 Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo.
15 Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
intessuto nelle profondità della terra.
16 Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano fissati,
quando ancora non ne esisteva uno.
17 Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio;
18 se li conto sono più della sabbia,
se li credo finiti, con te sono ancora.
19 Se Dio sopprimesse i peccatori!
Allontanatevi da me, uomini sanguinari.
20 Essi parlano contro di te con inganno:
contro di te insorgono con frode.
21 Non odio, forse, Signore, quelli che ti odiano
e non detesto i tuoi nemici?
22 Li detesto con odio implacabile
come se fossero miei nemici.
23 Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri:
24 vedi se percorro una via di menzogna
e guidami sulla via della vita.

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Manuale del perfetto salmistaaltri riferimenti al golem su questo blog:

il golem è un sosia 

cos’è un golem

l’occhio del golem. Maria Korporal

“voleva sognarlo con minuziosa interezza e imporlo alla realtà. (…) Lo sognò attivo, caldo, segreto, della grandezza d’un pugno serrato, color granata nella penombra d’un corpo umano ancora senza volto né sesso; con minuzioso amore lo sognò, durante quattordici lucide notti. Ogni notte lo percepiva con maggiore evidenza. Non lo toccava: si limitava ad esserne testimone, a osservarlo, talvolta a correggerlo con lo sguardo. Lo percepiva, lo viveva, da molte distanze e sotto molti angoli. La quattordicesima notte sfiorò con l’indice l’arteria polmonare e poi tutto il cuore, di fuori e di dentro. L’esame lo soddisfece.” Le rovine circolari  (Finzioni, 1944) di Jorge Luis Borges

 

colonna sonora


Filed under: blasfemie, dal vivo, estratti, fotografia Tagged: blasfemie, cristianità, fotografia, Golem, gudaismo, Jorge Luis Borges, maria korporal, poesia, religioni, salmi, salmo 138, Viviana Scarinci

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