Manuale della Perfetta Adultera di Ella M. Endif

Creato il 11 novembre 2014 da Anncleire @anncleire

 

Aveva sempre avuto la ferma convinzione che le donne che tenevano alle proprie famiglie fossero un po’ delle circensi: erano equilibriste della serenità famigliare, giocoliere degli umori variabili, clown tristi che si facevano carico della malinconia altrui senza ingobbirsi poi troppo.

Anche lei avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere affinché il proprio matrimonio fosse sempre rigoglioso. Anche Ryan era, in fondo, una circense. E avrebbe fatto tutto quello che sua madre non aveva fatto per lei.

“Il Manuale della Perfetta Adultera” è il romanzo di esordio della straordinaria Ella M. Endif che ho avuto il piacere di conoscere grazie alla “Banda dei Read Along” e che mi ha regalato lo straordinario onore di farle da madrina improvvisata. Grazie al “Trevor Read Along” ho avuto modo di rileggere questo libro meraviglioso e rendermi conto di nuovo di quanto sia meravigliosa e talentuosa Ella. Un romanzo complesso e impegnativo, un romanzo di denuncia e speranza, che spazza via le convenzioni per regalare ai lettori una storia a tutto tondo e un avvocato come Trevor…

Loreline Preston vuole essere felice: vuole che il suo matrimonio funzioni, che le montagne che circondano North Conway inizino a piacerle, che suo figlio cresca amato e sicuro di sé. Ryan sa che nulla si ottiene senza sacrificio, perché nulla le è stato regalato e sa che rigore, disciplina ed onestà sono gli unici mezzi che ha per mantenere unita la propria famiglia. Non teme la rinuncia, anche se questo significa riporre i suoi sogni in un cassetto. Non teme la lotta contro se stessa perché, per amore di suo figlio, ha ridotto la sua voce interiore al silenzio e si è convinta di non desiderare altro.

Trevor Knight è un uomo ambizioso: vive a Chicago e lavora in uno studio legale prestigioso. Sa cosa significa avere potere, sa come manipolare persone e situazioni per trarne sempre un vantaggio. Autocontrollo e perseveranza sono i suoi tratti distintivi. Non ha legami e non ne sente la mancanza. Anche con la sua famiglia d’origine mantiene rapporti distaccati e quando i fratelli gli chiedono aiuto per un problema burocratico della scuola d’infanzia che dirigono, è costretto a trasferirsi per un po’ a North Conway.

Un solo bacio con uno sconosciuto è l’unico momento di pazzia che Ryan è disposta a concedersi nella sua esistenza fatta di doveri, prima di tornare ad Andy e a un matrimonio che le si sta frantumando tra le mani. Un solo bacio non basta a Trevor, che pensava di avere già tutto ciò che desiderava e scopre, invece, di avere un vuoto che soldi, successo e bellezza non sono mai riusciti a colmare.

Il caso congiurerà contro di loro per farli incontrare ancora, perché la vita è imprevedibile, i progetti sono fatti per essere rivoluzionati e le certezze per essere messe in discussione. Ryan e Trevor riconosceranno nell’altro il completamento di se stessi, ma lotteranno a lungo prima di capire che smarrirsi del tutto è l’unica strada percorribile per ritrovarsi davvero.

Vorrei scrivere tante cose di questo libro e so già che non sarò in grado di rendergli giustizia. È uno di quei casi in cui mi sento inadeguata rispetto a ciò che mi trovo davanti. Quando ho terminato la lettura, quando mi sono trovata davanti la parola fine ho vissuto un misto di esultanza e strazio, perché in fondo il libro è immensamente emozionale. E come fai a chiudere gli occhi dopo averlo letto? Perché si è finzione, è un romanzo, ma ti induce a pensare a quanto reale sia questa situazione, a quanto tutto possa trarre in inganno. Perché Ella non racconta semplicemente una storia d’amore ma scrive una sorta di sveglia, una denuncia delicata e forte per tutti quei casi in cui si pensa che “i panni sporchi si lavano in casa”. Ma non è solo questo, il romanzo della Endif è una storia preziosa, una storia di speranza e amore, amore declinato in ogni sfumatura possibile. È una storia di sacrificio e lavoro, di famiglia e valori forti. Nasconde un mistero e una rivincita ma è soprattutto la storia di un incontro rivoluzionario. Sono sempre le più piccole cose a trasformare la nostra vita. Gli eventi più insignificanti a rivoluzionare la nostra esistenza. Un incontro in un supermercato innesca una catena di straordinari eventi.

E allora abbiamo Ryan la nostra protagonista femminile, una moglie e una madre che cerca di fare di tutto pur di essere brava in entrambi i ruoli. E non importa se suo marito Elliot è rude e insensibile, se la calpesta metaforicamente e letteralmente, il suo compito è quello di accudire la sua famiglia. Una madre è disposta a qualsiasi sacrificio, anche ad annullarsi nei confronti di un uomo che pretende, pretende e pretende. Ryan allora è pronta a gettarsi nelle faccende necessarie a mandare avanti la casa, a perdersi nei meandri di una vita costruita su un equilibrio da contorsionista per mantenere l’ordine nel suo nucleo familiare, in quel suo nido, tanto freddo, quanto amorevole. Per salvare pezzi di sé stessa si rifugia nella libreria della sua migliore amica Bess e nell’abbraccio caldo del suo cuore, suo figlio Andy. Ma quel delicato meccanismo che la induce a chiudere entrambi gli occhi sulla verità si infrange a contatto con l’uomo che le cambierà la vita. Ma non posso dire che sia solo lui a indurla a cambiare, perché si Trevor è una miccia, ma in fondo tutte le decisioni importanti le prende lei. È lei che porta il figlio nella nuova scuola, è lei che si fa carico di cercare un lavoro, è lei che in una tempestosa notte sceglie sé stessa e non un altro giorno di apatia. È lei che parte e lascia la sua vecchia vita. Ryan è più forte di quanto creda, una donna speciale, messa a tacere troppo a lungo.

Ma non si può neanche dire che Trevor sia solo un personaggio di contorno. Anzi… e allora eccolo in tutto il suo conturbante splendore, con la s strascicata, i capelli ribelli, la posa del ricco e potente e la dolcezza dell’uomo disposto a tutto per le persone che ama. Non a caso si chiama Knight, e del cavaliere ha il coraggio e la propensione a combattere. Non è un tipo che si lascia mettere a tacere, ma sa quando farsi da parte. Un vincente avvocato di Chicago, un uomo che sa come usare le parole a suo vantaggio, che trasuda classe ed eleganza da ogni poro e che di certo non cede il passo a nessuno. Capace di cucinare e incantare con la sua cultura e la sua conoscenza in fatto di vini *smirk* pure riesce ad ammettere quando ha torto, anche se gli costa fatica. D’impatto senza essere arrogante, amorevole senza essere uno zerbino, Trevor è l’uomo che vorresti al tuo fianco. Pianista d’eccezionale talento, Trevor non può essere incasellato è semplicemente “tanta roba”… un tipo da *sbav* perenne anche quando commette dei passi falsi.

Il corollario dei comprimari è molto vario e ben strutturato e tutti hanno un ruolo importante, dai fratelli Knight a Nicolas Moore, da Bess a Andy, passando per Moses, il padre di Ryan, e pure se in diversa misura riescono a rendere la storia ancora più accattivante. Lo stesso Conrad, a cui non davo un soldo di fiducia, è riuscito a sconvolgermi con il suo ruolo, ma la bellezza della scrittura di Ella sta anche in questo.

La storia, narrata in terza persona, alternando i punti di vista di Ryan è Trevor è complessa e articolata in più piani, perché nasconde sottotrame molto interessanti, che aumentano il valore del libro, lasciando il lettore a bocca aperta. Lo stile è semplice, ma allo stesso tempo mai banale, e lascia sempre la brama di averne ancora. Ogni capitolo dosa benissimo la mancanza di certi dettagli con descrizioni emozionanti. Il mio unico appunto nasce dal continuo uso di flashback e retroazione per descrivere certe scene. Soprattutto all’inizio del romanzo è un espediente abbastanza ricorrente e io amo trame più lineari.

Tanta introspezione, le riflessioni però vanno di pari passo con l’azione, e anzi molto spesso sono proprio le azioni a fare la differenza, a mostrare lati inaspettati dei personaggi e indurre il lettore a pensare. Indurre la riflessione di chi legge, soffermarsi su certe scene diventa vitale per il romanzo, che non è mai piatto e nessuna scena è fine a sé stessa. Anche l’erotismo, la scoperta del piacere sessuale intenso e inaspettato è un mezzo più che un fine e conferisce un aspetto molto più reale a tutta la situazione.

North Conway che fa da sfondo a tutta la vicenda è una cittadina immersa nel New England con una forte carica provinciale, le montagne che fanno da sottofondo e che Ryan odia profondamente e quell’atmosfera carica di pregiudizi e irrazionalità tipica solo dei paesetti dei sobborghi. Ma allo stesso tempo è meravigliosamente irreale, con quei boschi che si colorano di rosso e giallo in autunno, con il folliage che arriva a sconvolgere i sensi e le emozioni. E poi Chicago, la città ventosa, quella città che offre la strada per la libertà e non è mai stata tanto stupenda.


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