Le nostre lenze di pescatori sono quelle linee parallele, possiamo limitarci alla definizione “all’infinito non si toccano”, e andare a pescare con il sorriso senza pensare. Forse saremo più felici, ma di certo meno consapevoli del nostro vivere. Ma sappiamo che la piena consapevolezza potrebbe essere una splendida approssimazione ad una felicità completa e quindi potremmo decidere di guardare da dove arrivano quelle rette parallele e dove andranno, mettendo in dubbio ogni definizione e studiandone origine e destino.
Le nostre lenze hanno una lunga storia, le nostre lenze hanno un lungo futuro e non è detto che corrano sempre parallele senza incrociarsi;
il nostro amo è legato ai fili di tutti i pescatori del mondo e ogni nostra azione di pescatori può muovere la grande rete con cui gli uomini rastrellano le acque del globo.
La Pesca ha una storia ed anche i pesci hanno una storia e, come per tutti gli eventi, studiare il passato aiuta a comprendere il presente e a guidare il futuro verso il meglio.
Tutta questa lunga e seriosa premessa era solo per dirvi che mi piace leggere libri di pesca e per raccontarvi che, di recente, ho preso un granchio!
Nella caccia ai libri destinati ad ampliare la mia cultura alieutica e a far sfoggio di sé nella mia biblioteca di pescatore, ho acquistato i seguenti titoli di cui in futuro Anonima Cucchiaino pubblicherà estratti e recensioni: “Uomini e Pesci – storia della pesca dall’artico al pacifico” di Tony Van Nhiem, “Rivoluzione di latta. Breve storia della pesca e dell’industria del tonno nella Favignana di Florio”, “Mortella e la mentuccia. Storie di pesca e pescatori”, “Racconti di Pesca” di Giorgio Bersan, “Racconti nella barca, avventure, disavventure e consigli di pescatori napoletani” di Carmelo Pittari, “Il libro pratico del pescatore all’amo” di Angelo Bruni, “Il pescatore all’amo in acque dolci” di F.Angeli e A. Renzi ed infine il “Manuale di caccia e pesca per ragazze” di Melissa Bank. Manuale di caccia e pesca per ragazze…
E quel cuoricino in alto a destra con un signore pelato che sorride? Beh, quello probabilmente sarà un pro-staff di pesca innamorato dell’idea di formare schiere di avvenenti giovani pescatrici con il suddetto manuale…
Mi sono gettato a capofitto nella lettura catapultato nell’adolescenza di una dolce sorta di Bridget Jones, aspettando pagina dopo pagina che la fanciulla si affacciasse sulle acque di un lago, su una scogliera marina, su una pozzanghera piuttosto, ma comunque con una canna da pesca in mano!
Invece, pagina dopo pagina, la giovane Jane, questo il nome della protagonista, “progressivamente scopre l’amore, il sesso e la complessità dei rapporti umani“. Le pagine tra le mie mani hanno cominciato a saltare di dieci in dieci alla volta, ormai mi si era rivelata la reale natura del racconto. A onor del vero Melissa Bank fa bene il suo lavoro e tra una cena con aragoste e un tumore al seno, tra una battuta alla sex and the city ed un passaggio tormentato alla Madame Bovary regala all’umanità un libro che non passerà certo alla storia della letteratura, ma che potrà essere una piacevole lettura per tutte le ragazze che sfoglieranno avidamente le pagine sotto l’ombrellone, cercando di capire come pescare con successo l’uomo dei sogni! E l’uomo dei sogni chi è per questi cuori romantici? Quell’uomo che le ama per quelle che sono davvero, quell’uomo che possono amare mostrandosi senza riserve… Sì, “vabbeh”. Ok, siamo d’accordo. E la pesca in questa storia dov’è? Solo nella morale che ne ho tratto io e sulla quale penso che dovrei scrivere un “Nuovo manuale di Caccia e Pesca per ragazze di Anonima Cucchiaino” in cui cercare di far capire a quella parte di gentil sesso che ancora non lo ha compreso, che l’uomo dei sogni deve sì amarle per quello che sono davvero, ma deve anche essere amato per quello che lui è davvero; e se avete la fortuna, o la grave disgrazia, di esservi innamorate di un pescatore, dovreste cercare di capire cosa significa per quell’uomo “Pescare” e quindi amarlo per quello che è davvero senza pretendere cose folli quali ad esempio che passi più tempo con voi ed una eventuale prole, che non invada la casa con preziosissime e pericolosissime attrezzature da pesca, che non spenda i soldi dell’università dei figli per un nuovo mulinello, che ad Agosto vi porti in vacanza in un posto migliore di un hotel due stelle a Gabice Mare quando lui a Gennaio è con gli amici nel Resort di Cayo Largo a Cuba per pescare tarpoon, bone fish e permit…
Il pescatore è tale nel cuore e nell’anima. Non ha un hobby, per lui pescare non è uno svago che ha scelto tra la pallacorda o il cricket, tra il modellismo e il calcio; è il suo essere predatore, il suo modo di evadere dall’ordinario, il segreto per restare bambino per sempre e per diventare nascostamente filosofo.
Donne, se vi siete innamorate di lui un giorno è perchè avete colto questa sua indole e dovreste continuare ad amare questa sua passione o, almeno, non cercare il conflitto con essa. Pescare lo manterrà vivo e audace fino alla fine dei suoi giorni e farà sì che vi ami di più o, almeno, che non vi inizi ad odiare… È un consiglio per voi donne non-pescatrici ed un augurio per tutti i pescatori.
Rock’n'Rod