Noi appassionati di horror, di pellicole zombie in particolare, abbiamo visto di tutto in carriera. Abbiamo riso, pianto, ci siamo spaventati, abbiamo pensato e più spesso ci siamo abbandonati con la testa tra le mani, chiedendoci perché…
Ora, dopo aver visto praticamente di tutto, ecco presentarsi al nostro cospetto, quasi alla chetichella, ma con una buona dose di spavalda assenza di vergogna, questo Manuale scout per l’apocalisse zombie. Vaccata, direte voi. Sì e no, rispondo io. La cosa interessante di un film come questo, apparentemente inutile e senza scopo, è che sembra dimenticare la tradizione romeriana, per pescare a piene mani, saccheggiandone addirittura alcune sequenze ed idee, da Re-Animator di Stuart Gordon. Ora, per un vecchio dinosauro come me, che Re-Animator lo ha visto e rivisto fino a consumarlo, questa trovata catapulta di diritto Manuale scout per l’apocalisse zombie, tra i “guilty pleasure”. Per carità, probabilmente non frega proprio a nessuno sapere come uno sparuto gruppo di scout, affronteranno la suddetta apocalisse zombie, ma bisogna essere onesti e riconoscere che alcune trovate, pur sconfinando nel demenziale puro, sono a dir poco adorabili. Sequenze come quella dell’attacco dei gatti, del coro con lo zombie al ritmo di Britney Spears, del pene zombie allungato e strappato oltre ogni limite di decenza, pudore e vergogna, o delle zombie-tette che offrono l’occasione perfetta per uno scout di avere il suo primo approccio sessuale, confinano con il puro genio. Il resto è una pellicola spassosa che diverte in maniera dissacrante, ma che non dimentica la preziosa lezione della paura, fondamentale quando ci si vuol cimentare con il genere horror. Manuale scout per l’apocalisse zombie resta un film disincantato, anzi cazzaro oltre ogni limite, destinato probabilmente ad un pubblico di giovanissimi, eppure è impossibile non riconoscerne l’oscuro ed ipnotico fascino.
Non vergognatevi, ma lasciatevi andare e divertitevi, non ve ne pentirete.