AUDINO EDITORE
Altro manuale sulla scrittura davvero interessante.I consigli dai grandi non si possono ignorare. E così, questo saggio/manuale scritto da Cane nel 2009 e arrivato tradotto da Audino nel 2010.Chi sono i grandi?Balzac - Dickens - Melville - Dostoevskij - Hamsun - Wharton - Maugham - Burroughs - Kafka - LawrenceFaulkner - Hemingway - Mitchell - Orwell - Fleming - Salinger - Bradbury - O’Connor - Dick - Wolfe e King.
Questa recensione è stata una sfida per me, ma alla fine ho raggiunto il compromesso di un cenno/breve sintesi del pensiero espresso dal singolo scrittore. Io consiglio la lettura, ovvio.Spero comunque che le mie due righe per autore vi suscitino interesse per approfondire l'argomento.
Saranno due articoli separati: 10 autori nel primo, 11 nel secondo.
Il manuale è strutturato a capitoli. Ogni capitolo è su un autore. L'apertura è una breve biografia. Viene poi analizzato lo stile, la forma, ma anche i contenuti di alcune opere e le peculiarità.Si parte. ^_^
BALZACUno scrittore del cui stile vengono perdonate goffaggine e ridondanze in favore delle trame intricate e romantiche e dei personaggi realistici. Famosi sono i suoi INDICATORI EMOZIONALI.Esempio in Papà Goriot: Le amare riflessioni del giovane furono presto dissipate dal piacere che si prometteva cenando dalla viscontessa.Indicatori così danno sostanza alla scrittura, è vero. Peccato che se abusati, ripetuti e "riciclati" alla fine risultino solo dei riempitivi. Balzac scriveva nell'800. Oggi, l'utilizzo degli indicatori va ben gestito e non si può avere la pretesa di essere scusati come Balzac per tutti gli altri aspetti. ;)
DICKENSPeculiarità dei suoi lavori:-il conflitto gestito col "fateli ridere - piangere - aspettare".Purtroppo, oggi si pensa che il far ridere sia "dipingere un personaggio volgare come nei cine-panettoni". Il vecchiardo che sbava dietro le natiche di una ragazza non è mai stato "comico", ma sempre e solo volgare o grottesco. Infatti, Dickens ci mostra come una frase aggraziata possa far sorridere in modo intelligente.In David Copperfield abbiamo un esempio. E' datato, ma significativo per capire come fare.Notai ch'egli non aveva qualcosa che somigliasse alla forma d'un sorriso: soltanto, per farne le veci, poteva allargare la bocca e scavar due grosse grinze sulle guance, una per lato.Ecco qui. Il lettore s'immagina la scena con gli occhi di David e sorride. Semplice, no?La stessa logica vale per il piangere e la tecnica del mistery (aspettare). Questo implica l'assenza dell'infodump e l'utilizzo del mostrato, ovviamente. Sennò addio al mistery. :D
MELVILLEChi non ha letto Moby-Dick s'infili un dito nell'occhio. Subito!E' un romanzo "mostruoso" e Achab è vivo oggi come allora.Il segreto di Melville?La costruzione del personaggio attraverso 4 espedienti letterari: complessità, inaffidabilità, selezione e mistero.Vi spiego il primo, la complessità.Achab non compare subito nel romanzo. Ci sono numerosi personaggi che ne parlano sia bene che male, dicono di lui che è un pazzo, ma anche audace. Questo contrasto crea in automatico un personaggio complesso ancor prima di conoscerlo.
Un'immagine tratta dal film del 1956 con Peck
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