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Quasi sempre il quarto posto fa male, ma oggi Manuela Moelgg, oggettivamente, non avrebbe potuto fare di più. Se la vincitrice Marlies Schild appare sempre più proiettata verso la leggenda (a soli 2 successi dal record di 34 affermazioni in Slalom della svizzera Vreni Schneider) e, soprattutto, sempre più inattaccabile per le avversarie, distanti sono apparse anche la slovena Tina Maze, prima delle 'terrestri', e l'austriaca Michaela Kirchgasser.
Quella di Zagabria si presentava come una delle piste più impegnative per il circuito femminile, con uno Slalom molto lungo (ogni manche superiore al minuto) ed una neve compatta: insomma, vi erano tutte le premesse per assistere a grandi distacchi e così è stato. La Schild, ma ormai non è una novità, ha inflitto ben 1.40" alla Maze, 2.27" alla Kirchgasser e quasi 3 secondi a Manuela Moelgg. L'impressione è che il filotto dell'austriaca (giunta al quinto trionfo consecutivo tra i rapid gates), salvo imprevisti come inforcate o errori grossolani, sia destinato a prolungarsi forse sino al termine della stagione. Un dato agghiacciante: tra la vincitrice e la 24ma classificata, la giapponese Emiko Kiyosawa, vi sono oltre 6 secondi di distacco, quasi che una gareggi in Coppa del Mondo e l'altra in Coppa Europa. Insomma, siamo di fronte ad un'atleta che sta segnando indelebilmente un'era dello sci alpino.
Tornando alla Moelgg, la 29enne di San Virgilio di Marebbe, con una schiena finalmente in via di guarigione, migliora la propria condizione fisica di gara in gara e non è escluso che nei prossimi appuntamenti possa riuscire ad agguantare il sospirato podio (anche se, con Schild e Maze al momento fuori portata per chiunque, l'impresa non sarà facile). A punti anche altre 2 azzurre: 14ma Irene Curtoni, 22ma Nicole Gius.
Giovedì, sempre a Zagabria, si disputerà lo Slalom maschile.
Federico Militello
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