Vorrei cominciare con un grazie, Chandra, per questo La bambina pugile ovvero La precisione dell’amore: lo accolgo come uno di quei libri da portare con sé come i giovani che partivano per il fronte della Seconda Guerra Mondiale portavano nello zaino Ossi di seppia e che mostrano, a proposito delle opere dello spirito, come “le cose inutili a volte sono indispensabili” per la vita: come tu dicevi nell’epigrafe al tuo libro di ninnananne La nave di nebbia.
Mi piace un ‘libro da portare con sé’, più modestamente magari in tram verso il lavoro o verso casa, ma anche in vacanza o prima di dormire, sì. La poesia è pane, sfama e nutre il bisogno di quello che non si vede ma bussa in noi, e ci fa pulsanti e rivolti all’orizzonte. Grazie a te che leggi sempre con tanta premura e precisione la poesia.