Le multinazionali del carbone non stanno versando i risarcimenti dovuti per legge alle comunità di contadini costretti a lasciare i loro villaggi a causa delle attività estrattive. La denuncia, formulata da amministratori pubblici, riguarda l’area di alcuni dei giacimenti più ricchi del nord del Mozambico.
Secondo Maria de Lurdes Fonseca, direttrice del dipartimento delle Finanze della provincia di Tete, le multinazionali che sfruttano le miniere a cielo aperto di Moatize hanno versato appena sette milioni e 200.000 meticais (appena 162.000 euro) a fronte di totale dovuto di 22 milioni e 200.000.
De Lurdes Fonseca ha sottolineato che “i programmi statali di sostegno alle famiglie e alle comunità sono finanziati tramite le imposte sulle superfici occupate e la produzione delle società minerarie”.
A causa dell’inadempienza delle multinazionali, ha aggiunto la dirigente, oggi lo Stato non ha a disposizione i fondi necessari.
I risarcimenti, ricorda il quotidiano O País, sono previsti da una legge approvata lo scorso anno. A doverli versare sono tutte le multinazionali impegnate nell’estrazione di minerali, dalla brasiliana Vale all’anglo-australiana Rio Tinto all’indiana Jindal.
Le famiglie contadine danneggiate sono quelle che abitano il nord del Mozambico,dove si trovano i giacimenti di carbone e dove la povertà è spaventosa rispetto al resto del Paese.
E dove, quindi, non esiste alfabetizzazione e sanità. Dove nelle zone rurali c’è più miseria che povertà.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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Inviato il 08 marzo a 07:56
Leggere O Pais è come leggere il Corano per un fondamentalista islamico, è il quotidiano del Frelimo, quello che non racconta mai la verità. Per maggior comprensione di come la politica corrotta viaggia in Africa consiglio di leggere questo articolo. http://www.timeforafrica.it/mozambico-sale-la-tensione-a-moatize/