Magazine Cultura
"AVEVO UN BEL PALLONE ROSSO"
di Angela Demattè
regia di Carmelo Rifici
con Angela Demattè e Andrea Castelli
visto il 25 gennaio 2011
E' una scena intima, quella che ci si offre sul palcoscenico: intima come solo una storia famigliare può essere. Nel salotto in stile anni Sessanta, riprodotto con esattezza pittorica e illuminato con gradazioni calde, domestiche, un padre e una figlia si scontrano nel più naturale dei conflitti: quello generazionale, che mette a confronto la voglia di cambiare il mondo dei figli contro il tradizionalismo dei padri. Qui, però, il conflitto si colora con i toni della rivolta studentesca che ha portato al Sessantotto, di un nuovo modello di donna consapevole del proprio corpo e delle proprie potenzialità, che non si accontenta più di avere un marito e dei figli come massima (perché unica) aspirazione nella vita; il testo si immerge nelle problematiche sociali e culturali che negli anni Settanta hanno coinvolto i giovani comunisti che volevano ampliare i diritti degli operai e liberare la mente dei cittadini per renderli consapevoli, che volevano opporsi a uno Stato oppressore e sfruttarore. Lo spettacolo è la storia di come sono nate le Brigate Rosse, e della loro fondatrice: Mara Cagol. Anzi, Margherita: ragazza intelligente, studentessa modello, figlia affettuosa.
La drammaturgia è tutta costruita sul rapporto con il padre e sull'intimità che li lega: dagli accesi scambi di opinione dell'età adolescenziale al rapporto nato in quegli anni con Renato Curcio; dagli studi alla facoltà di Sociologia di Trento al trasferimento a Milano, alla fondazione delle Brigate Rosse, alla clandestinità, all'uccisione nel 1975 durante uno scontro a fuoco con i carabinieri.
In questo sviluppo della narrazione le parole si affievoliscono progressivamente, fino a rarefarsi quasi completamente nel finale: è il sintomo di una incomunicabilità esistenziale che traduce gli scontri insanabili con il padre. Anche la lingua cambia: dall'intimità del dialetto friulano alla spersonalizzata lingua italiana dopo il trasferimento di Mara a Milano.
La materia non era facile da trattare: Angela Demattè si districa con abilità tra gli spinosi sentieri delle azioni umane, rifiutando il facile giudizio senza l'approfondimento e la consapevolezza di una condanna ai Brigatisti.
L'autrice giudica la Cagol, ma prima scava nelle ragioni di una scelta, tenta di capire, segue l'evoluzione delle sue motivazioni. Alla fine la condanna, implicita, arriva: ma nel frattempo abbiamoconosciuto il lato umano della brigatista.
Questo testo (vincitore meritato del Premio Riccione 2009) ha trovato in Angela Demattè l'interprete ideale per analizzare in profondità le intenzioni e i pensieri della Cagol, in Andrea Castelli un padre realistico e preoccupato, in Carmelo Rifici un regista in grado di entrare, grazie alla chiave del naturalismo, nelle pieghe del testo. Se dobbiamo trovare un difetto diciamo che il finale è sembrato un po' sbrigativo e il testo perde un po' di efficacia. Ma sono dettagli che non mettono in discussione la necessità di mettere in scena testi che affrontino catarticamente il passato prossimo del nostro Paese.
fino al 30 gennaio al Teatro Litta
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Terza edizione per il “Prix de la littérature arabe”
Terza edizione per il premio letterario francese “Prix de la littérature arabe”, istituito congiuntamente nel 2013 dalla Fondation Jean-Luc Lagardère e... Leggere il seguito
Da Chiarac
CULTURA, EVENTI, LIBRI -
ANTONELLA CILENTO e VANNI SANTONI ospiti di “Letteratitudine in Fm” di...
ANTONELLA CILENTO e VANNI SANTONI ospiti di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 1 luglio 2015 - h. 9:10 circa (e in replica nei seguenti 4 appuntamenti:... Leggere il seguito
Da Letteratitudine
CULTURA, LIBRI -
Tolkien dell'artista Raffaele Pentasuglia in edizione limitata, numerata e...
J.R.R. Tolkiendi Raffaele Pentasuglia2015Serie limitata e numerata 1/50Al mondo, così come raccontato in un mio precedente post, esistono tre busti celebrativi... Leggere il seguito
Da Tolkieniano
COLLEZIONISMO, CULTURA, LIBRI -
Concerto a Spazio Tadini Milano
http://ift.tt/1LG6JbR Foto di Francesco Tadini o selezione da Instagram per il premio fotografico "Instaworldmilano2015″. La selezione darà vita a una... Leggere il seguito
Da Francescotadini
ARTE, CULTURA -
A me la tua mente: il progetto mk ultra (prima parte)
Un piccolo documentario, anzi meglio una denuncia sulla manipolazione mentale made in Italy. Preparai questi video tempo addietro e poi li lasciai decantare... Leggere il seguito
Da Marta Saponaro
CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI -
Mandala a Spazio Tadini
http://ift.tt/1C5v9sg Foto di Francesco Tadini o selezione da Instagram per il premio fotografico "Instaworldmilano2015″. La selezione darà vita a una... Leggere il seguito
Da Francescotadini
ARTE, CULTURA