SOTTOTITOLO: Una nuova, entusiasmante rubrica per parlare di chiunque, comunque, quantunque.
Una cosa che imparerete su di me è che arrivo sempre in ritardo. Capisco in ritardo le battute, quei tre secondi dopo che scoppia la risata, e questo mi fa sentire una sottospecie di gibbone ritardato. Arrivo in ritardo agli appuntamenti, siano essi classificati sotto la voce “frivolezze” (in cui il ritardo potrebbe anche essere accettato), sia quelli sotto la voce “impegni di lavoro” (in cui, invece, finisco per essere accettata io, con un’accetta appunto).
Quindi non vi stupirete se nel mio primo appuntamento con questa mia così indispensabile rubrica di cui se ne sentiva tanto il bisogno che ora tutti penseranno “oh, cacchio, finalmente abbiamo anche la rubrica della foto della settimana – grazie Signor Ponza”, ecco perché – dicevo – anche in questo caso arrivo in ritardo. La foto della settimana è infatti un’immagine dello scorso ottobre, ma siccome qua dentro non si butta via niente, un po’ come mio nonno che ricicla pure le ossa dei polli da dare da mangiare alle galline ancora vive, ecco che mi è tornata sotto mano la foto dell’incontro tra Letta – Kerry – Bonino.
Questa foto è a mio parere IMPORTANTISSIMA per una questione fondamentale, vediamo se anche a voi salta agli occhi.
Motivo per cui questa foto è importantissima?
- Si è parlato della questione data-gate
- Si è parlato della questione mediorientale
- Si tratta di un incontro tra leader politici
- Si tratta di un incontro tra leader politici in cui il premier italiano non parla di figa
- Si tratta di un incontro tra leader politici in cui il leader politico straniero è triste perché sperava di venire qui in Italia a parlare di figa
Nessuno di questi. Se ne avete indicato uno tra quelli sopra, non siete degni di continuare a leggere questo post, e per punizione imparate a memoria i capitoli V, XI e XIV del libro di Paolo Brosio.
Il vero motivo per cui questa foto è importante è: COME STRACAZZO TI SEI VESTITA, EMMA?
Potevi anche vincere facile, perché i due ometti si sono presentati con cravatte di dubbio gusto, e nello specifico Letta ha deciso di vestire i panni dell’allegro becchino. Kerry vabbè, con quel celeste cosa gli vuoi dire, ma d’altronde è americano, se schiaccia il bottone della camicia può essere anche che faccia partire dei razzi in grado di far esplodere le isole Fiji, quindi diamogli un sei. Sei e mezzo, via, per stare sicuri che non ci polverizzi le Marche con il bottone del polsino.
Ma Emma cara, tu hai proprio deciso di farci sanguinare gli occhi. Quel foulard acquistato nel bookshop della mostra di Mirò, che cosa ti salta in mente? Siamo in un incontro tra leader politici, non alla festa dei cinque anni di Nicoletta Sugna, la tua vicina di condominio. La cosa che mi fa urlare allo scandalo è che la Emma secondo me, mentre si preparava la mattina, ha pure pensato “Dai, sì, mettiamo questa che fa colore”. Fa colore. Una cosa che se sei tipo un leader politico e assomigli a un pezzo di Grana Padano non puoi pensare. E questo vale per tutte le persone di non bell’aspetto: obiettivo vostro è indossare colori neutri e sobri, perché dovete quanto più possibile fondervi e confondervi con il colore dei muri circostanti. Punto. Per fare la leader politica non devi essere una gnocca atomica, a meno che tu non ti chiami Mara Carfagna e allora lì unisci entrambe le cose e ahahahahhahaahahahahahah ok, la smetto.
Dicevo, per fare la leader politica non devi essere una gnocca atomica. Merkel insegna. Merkel ha completini tutti identici. Merkel ha tailleur in stock con varianti di colore tendenzialmente sobri. Emma, prendi esempio, che noi apprezziamo il tuo cervello, e quello soltanto.
Poi, la borsa. LA BORSA. Ma potrai mai posare in una foto con una borsa Carpisa 9,90€ fine serie? Dai. Mai posare con una borsa, a meno che non sia una borsa piccola, discreta, o che sia palesemente costosa e allora lì a fanculo la discrezione. Ma quella borsa a quadrotti mi pare sia anche una stampa finto cocco, una cosa che a pensarci mi vien voglia di bruciare la tessera elettorale.
La foto della settimana è quindi questa, ed è importante perché ci insegna che non esiste un giorno meno importante dell’altro, non esiste la mattina in cui “oggi non c’ho sbatta e vado in ufficio in pigiama”, perché potrebbe essere un giorno importante. Potrebbe essere il giorno in cui il vostro capo decida di promuovervi e poi ci ripensi vedendovi con la felpa in pile. Potrebbe essere il giorno in cui incontrate la donna della vostra vita, e voi la salutate con il borsello dell’Eastpack. Potrebbe essere il giorno in cui siete a fare una commissione e passa il fotografo di thesartorialist.com e non vi guarda nemmeno di striscio perché avete in mano una borsa della Mandarina Duck.
Meditate gente, meditate.
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Il post Mara Carfagna ci manchi! – (F)Reflex, scritto da Wannabefre, appartiene al blog Così è (se vi pare).